Recensione: 'Aspettami fino all'ultima pagina' di Sofía Rei

Buongiorno lettori! In questa settimana senza lezioni né esami mi sto dando alla pazza gioia leggendo quasi tutto il giorno. Era così tanto tempo che non lo facevo che è stato allo stesso tempo strano ed appagante. E' stato un po' come ritrovare una coperta calda dopo aver sentito tanto freddo.

Il libro di cui vi parlo oggi è un romanzo del quale mi avevano parlato praticamente tutti male o malissimo. Non so come, anche questa volta sono la voce fuori dal coro perché a me questo volume non è dispiaciuto affatto. Qui sotto vi spiego perché!

Titolo: Aspettami fino all'ultima pagina

Autore: Sofía Rei

Pagine: 253

Prezzo: € 10,00

Editore: Newton Compton Editori

Traduzione: Tessa Bernardi

Trama: Silvia ha quasi quarant'anni, vive e lavora a Parigi e ha una relazione difficile con Alain, un uomo sposato che da mesi le racconta di essere sul punto di lasciare la moglie. Dopo tante promesse, sembra che lui si sia finalmente deciso, ma la fatidica sera in cui dovrebbe trasferirsi da lei, le cose non vanno come previsto. E Silvia, in una spirale di dolore e umiliazione, decide di farla finita con quell'uomo falso e ingannatore e di riprendere in mano la sua vita. Alain però non si dà per vinto, e Silvia non è abbastanza forte da rimanere indifferente alle avances dell'uomo che ama... Dopo giorni e notti di disperazione, viene convinta dalla sua migliore amica a fare visita a un bizzarro terapeuta, il signor O'Flahertie, che sembra sia capace di curare le persone con la letteratura. Grazie ad autori come Oscar Wilde, Italo Calvino, Gustave Flaubert, Mary Shelley, e al potere delle loro storie, Silvia comincia a riflettere su chi sia realmente, su quali siano i suoi desideri più profondi e su cosa invece dovrebbe eliminare dalla sua vita...

Recensione:

'Aspettami fino all'ultima pagina' è un libro che parla di amore seguendo una linea molto profonda e toccando tasti del cuore che riescono a far riflettere anche chi non si trova nella condizione di Silvia.

Si tratta di un romanzo ricco di emotività e di speranze, che inserisce tematiche reali che si confondono con tocchi di elementi visionari. Ho molto apprezzato sia l'idea alla base del libro, perché la terapia dei libri mi piace moltissimo, che il modo in cui l'autrice ha pensato di svilupparla, accompagnandola con una narrazione in alcuni punti quasi poetica, ma comunque semplice ed apprezzabile.

I personaggi mi sono piaciuti, a partire dalla protagonista, per passare alle varie persone che le girano attorno. Ho trovato che fossero tutti ben caratterizzati, anche se alcuni di loro non avevano un posto vero e proprio. Ed è proprio qui che cade la perfezione di questo romanzo: nel personaggio che incarna la salvezza, un uomo che mi è piaciuto molto, ma che di per sé non ha alcun senso nella trama. L'autrice ha voluto inserire in modo altamente forzato il famoso colpo di fulmine, non dando però spazio all'innamoramento stesso, visto che i personaggi non hanno nemmeno il tempo di riflettere su un incontro di mezzo secondo dove nemmeno si guardano in faccia. Insomma, questa sottigliezza mi ha fatto storcere un po' il naso, perché se l'autrice avesse perso più tempo per parlare dei sentimenti di quest'uomo prima di buttarlo in mezzo alla mischia, credo che il libro sarebbe stato perfetto.

Il mio personaggio preferito è senz'altro il consulente O'Flahertie. Lo ho trovato fantastico nella sua semplicità e nella sua immancabile voglia di far del bene. La terapia che esegue su Silvia mi ha affascinata tantissimo. Anche io vorrei qualcuno che mi risolvesse ogni problema parlando di libri!

Infine, vorrei soffermarmi giusto un secondo sul colpo di scena che appare nella storia poco prima della sua conclusione. Ho adorato l'idea dell'autrice, anche se non starò a dirvela qui o farei un enorme spoiler. Lo ho trovato un modo affascinante di sorprendere il lettore.