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lunedì 14 settembre 2015

Blogtour: 'Chelsea & James', Giuseppe Cozzo | Tappa #6

Buongiorno lettori e buon inizio settimana! Volete sapere una cosa? Tra due giorni è il mio compleanno! Anche per me è arrivato il momento di raggiungere i 20 anni. Non sono emozionata, né altro, però sono contenta del fatto che cadrà di mercoledì, così festeggeremo insieme con un bel www!
In ogni caso, non perdiamoci in chiacchiere e passiamo all'argomento di oggi! Come avrete capito dal titolo, si tratta di una tappa dedicata al tour del romanzo di Giuseppe Cozzo (che avevo letto tempo fa, qui trovate la recensione). 
Oggi parleremo insieme di questi argomenti: capitoli, finale e seguito.

Tappe:
1. Luoghi e ambientazioni, su Twins books lovers, lunedì 10 agosto;
2. Chelsea e James, su Il giardino delle rose, lunedì 17 agosto;
3. Giustizia: religione e diritto, su Books are infinity, lunedì 24 agosto;
4. Ingenuità e violenza, su La stamberga dei lettori, lunedì 31 agosto;
5. Citazioni e ispirazione, su Da una stella cadente all'altra, lunedì 7 settembre;
6. Capitoli, finale e seguito, su Libri di cristallo, lunedì 14 settembre
I criteri con cui sono stati scelti i titoli dei capitoli e i riferimenti che contengono. La conclusione del romanzo e la valutazione sul finale. Le possibilità che la storia abbia un seguito;
7. Giveway e non solo, su Lettere d'inchiostro, lunedì 21 settembre.


La prima cosa che io faccio sempre quando comincio un libro (addirittura prima di controllare il numero di pagine che lo compongono!!) è informarmi sul fatto che quel libro possa essere o meno parte di una saga. Proprio per questo motivo ho deciso che sarà questo il primo argomento che tratterò nella tappa e che deluciderò per voi.
Qui di seguito trovate una breve intervista che ho fatto all'autore al riguardo:

"Ciao Giuseppe! Per prima cosa, vorrei ovviamente sapere se hai l'idea di pubblicare un seguito o magari un prequel nel quale si approfondirà un po' il passato dei due personaggi, o se l'ala di mistero che e' nata attorno alle loro gesta rimarrà tale in modo da stuzzicare la fantasia del lettore!
Temo che un prequel (che non è escluso a priori) non sarebbe abbastanza interessante. Non avrebbe nessuna delle emozioni che hanno accompagnato l'incontro e la fuga dei protagonisti nel romanzo. Non ci sarebbe adrenalina, ma solo tristezza. Inoltre, credo che nel libro ci siano tutti gli elementi necessari a comprendere il perché loro si sentano intrappolati nelle proprie vite, e sentano che il crimine (l'inganno e il furto) sia l'unica via d'uscita, ed è davvero così. Non bisogna dimenticare che l'omicidio avviene in un secondo momento, ed in una situazione di assoluta e totale necessità. Poi è vero che le cose degenerano, ma in modo talmente connesso e graduale da non permettere di trovare facilmente un limite.
La mia domanda è nata dal fatto che ho letto in dei commenti che per alcuni il passato dei personaggi è stato un po' troppo sottinteso. Personalmente io ho apprezzato questa ala di mistero, ma ero comunque curiosa di sapere se ci fosse dietro l'idea di un racconto in più o simili. Quindi il libro rimarrà un autococlusivo?
È la cosa più probabile. E direi che ci sono più possibilità di vedere un sequel che un prequel. Questo è uno degli argomenti di cui dovremmo parlare. Cosa dà la certezza che non ci sarà un seguito? Tuttavia ammetto che anche questo è improbabile, ad oggi. Ma non si sa mai."

Insomma, al momento il libro rimarrà un autoconclusivo (personalmente ne sono molto contenta, sapete che trovo eccessivo il livello di saghe in commercio!!).
Un'altra cosa molto interessante di cuoi voglio parlare con voi è la scelta dei titoli dei vari capitoli.
Ho chiesto a Giuseppe il perché di quei nomi e lui mi ha risposto con un'accurata analisi di ogni capitolo. Qui di seguito vi riporto le sue considerazioni sui dodici titoli:

1. Ospite indesiderato: al termine del capitolo, e subito dopo aver incontrato Chelsea per la prima volta, James entra abusivamente nella casa in cui trascorrerà la notte, rivelando le proprie abitudini recenti.

2. Lividi e ferite: il titolo si riferisce metaforicamente al passato doloroso che i protagonisti hanno dovuto sopportare. Sono momenti che hanno lasciato conseguenze a lungo termine, dalle quale non sono sicuri che riusciranno a guarire.

3. L’ora più lunga: James comincia ad affezionarsi a Chelsea al punto da sentirne la mancanza anche per una sola ora di assenza, in cui il tempo gli sembra trascorrere molto lentamente. È il momento in cui davvero realizza di voler stare con lei.

4. Prendere la mira: non solo materialmente, puntando l’arma da fuoco, ma anche iniziando a definire i propri obiettivi futuri, cosa di cui entrambi i protagonisti avevano bisogno, che se ne rendessero conto o meno.

5. Un posto all’inferno: per un attimo, James, pur non essendo religioso, teme che, avendo coinvolto Chelsea, le abbia negato il paradiso. Ma la riflessione termina quasi subito, perché la paura delle conseguenze penali dei loro gesti è molto più concreta.

6. La banalità del male: questo è il titolo di un saggio del 1963 della filosofa Hannah Arendt, che esprime l’idea che il male compiuto da Eichmann e gli altri gerarchi nazisti non fosse dovuto ad una naturale inclinazione al male, ma all’inconsapevolezza delle proprie azioni. Senza necessariamente approfondire il tema, questa è una possibile interpretazione dei gesti dei protagonisti.

7. Potere d’arresto: anche qui c’è un gioco di parole tra il tipo di pallottole utilizzate durante la caccia, che si frammentano nel corpo del bersaglio, senza trapassarlo, e la capacità di mettere un freno alle proprie azioni.

8. La droga più potente: il legame tra i protagonisti continua ad aumentare, portandoli a compiere gesti estremi, non solo dal punto di vista strettamente criminale. Una spiegazione più approfondita si trova all’interno del capitolo stesso.

9. Il risultato di un annuncio: il titolo è lo stesso del quinto capitolo di “Uno studio in rosso” di Arthur Conan Doyle, che ho sempre indicato come uno dei miei libri preferiti.

10. Giustizia personale: la scarsa fiducia che i protagonisti nutrono nei confronti della giustizia, unita al desiderio di ottenere ciò che fino ad allora era stato negato loro, è ciò che li spinge. Non vedono altro modo per raggiungere i loro obiettivi se non quello di pensare a sé stessi indipendentemente dalle ripercussioni sugli altri. 

11. Piano inclinato: di nuovo l’incapacità di fermarsi. La metafora del piano inclinato è presente anche nel film “Chiedimi se sono felice” di Aldo, Giovanni e Giacomo. Per impercettibile che sia la pendenza, la biglia continua ad acquisire velocità, fino all’eventuale incontro con un ostacolo.

12. Quello che resta: mentre i protagonisti stessi ripercorrono la loro storia, anche il lettore, arrivato alla conclusione del libro, deve trarre le proprie conclusioni, e controllare, come dopo ogni romanzo. cosa gli è rimasto della lettura.

Con quest'analisi il tema della mia tappa è concluso e vi lascio quindi con la curiosità di voler scoprire chi sarà il fortunato vincitore del giveaway (che, vi ricordo, è ancora attivo) collegato a questo tour e quali saranno i temi trattati nella prossima tappa dalla mia collega del blog Lettere d'Inchiostro.

A presto!

3 commenti:

  1. Amo moltissimo i capitoli con un titolo vero e proprio, se poi ci vengono spiegati dall'autore acquistano un senso che da soli non riusciremmo a dare per completo!! Bell'intervista! ^_^

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    1. p.s. : fai gli anni lo stesso giorno di mia sorella ❤

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    2. Uuhh, davvero?? Mi ricorderò di mandarle gli auguri attraverso te allora!

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