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martedì 21 marzo 2017

Recensione: 'Re Lear' di William Shakespeare

Buongiorno lettori! Nonostante la febbre a 38, oggi finalmente vi lascio la recensione di quello che per il momento sarà l'ultimo classico, visto che ho concluso di leggere quelli che mi servivano per l'esame. A breve riprenderò, ma per il nuovo esame devo leggerne soltanto due. Diciamo che per il momento voglio fare una piccola pausa e dedicarmi un po' ai miei romanzi arretrati!
Prima di passare alla recensione, ci tengo a sottolineare ancora una volta che non sono qui per fare un'analisi critica di quest'opera. In questa sede, come sempre, vi parlerò delle mie impressioni.

Titolo: Re Lear
Autore: William Shakespeare
Pagine: 337
Prezzo: € 9,90
Editore: Mondadori
Traduzione: Giorgio Melchiori

TramaLear, re di Britannia ha tre figlie tra cui vorrebbe dividere il regno, ma Cordelia, la minore, viene diseredata e va sposa al re di Francia. Il regno è diviso tra Gonerilla, moglie del duca d'Albany, e Regana, moglie del duca di Cornovaglia. Le due scacciano il padre dal regno e in sua difesa giunge con l'esercito francese Cordelia che però viene catturata e uccisa per ordine di Edmondo, usurpatore della contea di Gloucester. Lear muore di dolore, Gonerilla, innamorata di Edmondo, uccide la sorella e trama l'assassinio del marito. Scoperta, si uccide e il regno della Britannia sarà del duca d'Albany.



Recensione:

Ancora una volta, Shakespeare sorprende con una tragedia dalle tematiche moderne. La storia di parla di tradimenti, dolori e sofferenze, ma nasce sopratutto dalla fame di ricchezze. Si parte, infatti, dalla suddivisione del regno di Lear tra le sue tre figlie. Soltanto due, però, avranno la loro parte perché, pur di guadagnare, decidono di accontentare il padre ed adularlo, mentre la terza non riesce ad esprimere a parole il suo amore verso il padre e viene per questo ripudiata ed esiliata.
Allo stesso tempo, nel regno di Gloucester , ci troviamo davanti ad un padre ingannato dal figlio bastardo, che decide di condannare il suo figlio legittimo credendolo un traditore. 
Se da un lato regnano la miseria e la vergogna, dall'altro ci troviamo anche davanti ad un'opera che trasuda fiducia ed onore. Sono molti i personaggi che, nonostante la mala sorte dei loro cari o padroni, decidono di rimanergli fedeli fino alla fine. Tra tutti spiccano il Matto, Kent ed Edgar e Cordelia, i due figli ripudiati dai rispettivi padri che, nel frattempo, cadono in rovina a causa degli inganni degli altri figli. Lear diventa pazzo e Gloucester viene accecato. Attraverso le tragiche sorti di questi due uomini possiamo comprendere il fulcro attorno a cui ruota tutta la tragedia, ovvero il fatto che solo attraverso un destino tragico, l'uomo riesce finalmente a capire la sua saggezza ed a riappropriarsi della sua mente, comprendendo una volta per tutte tutti gli errori commessi e che hanno inevitabilmente portato a quella conclusione nefasta.
Si tratta di un'opera dal tema forte, ma allo stesso tempo non troppo difficile da leggere ed abbastanza scorrevole, quindi la consiglio a chi abbia voglia di ampliare il proprio bagaglio culturale.

2 commenti:

  1. Non ricordavo nemmeno di averlo in casa Re Lear, anche se ne ero rimasta affascinata - pur senza conoscere l'argomento nei dettagli - sin da quando l'avevo incontrato in un libro letto da ragazzina nel quale i protagonisti lo mettevano in scena nella rappresentazione teatrale della scuola.
    Prima o poi mi deciderò a recuperare tutti i Shakespeare che ho in casa.

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    1. Io lo avevo in casa da anni perché mia sorella aveva dovuto leggerlo alle superiori. E' uno di quei libri che non avrei pensato di recuperare mai, invece sono contenta di averlo fatto alla fine!

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