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lunedì 7 dicembre 2020

Recensione: 'Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie' di Alec Bogdanovic

Buongiorno lettori e buon inizio settimana! Apriamo questa seconda settimana di dicembre con una recensione... positiva, questa volta! Il libro di cui vi parlo oggi è mooooolto particolare e devo dirvi una cosa: non è adatto a tutti. Vi spiego perché!

Titolo: Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie
Autore: Alec Bogdanovic
Pagine: 119
Prezzo: € 13,70
Editore: Rogas Edizioni

TramaLa depressione è il male della nostra epoca. È la malattia più diffusa al mondo ed è la più temuta dopo il cancro. Il nostro anti-eroe ci si imbatte nell'adolescenza e cerca di liberarsene con la disciplina e il metodo di un ricercatore, peccato che la cavia da laboratorio sia lui stesso. Finirà così per autocondannarsi a un'interminabile escalation di sfortune e miserie umane: queste daranno corpo a un romanzo di formazione in cui tragedia e commedia si intersecano e fondono fino a diventare del tutto indistinguibili.





Avete presente le cose dolci, carine, coccolose, perfettamente moraliste? Ecco, dimenticatevele! Questo libro è tutto l'opposto: è sadico, pungente, immorale, anticonformista... ma assolutamente geniale. Ci tengo così particolarmente a sottolineare il fatto che questo libro possiede contenuti espliciti (imprecazioni, riferimenti sessuali, black humor) perché se non siete il tipo che è in grado di passare sopra questa caratteristica e siete persone suscettibili, questo volume non fa per voi. Finireste solo con il penalizzarlo inutilmente, mentre a mio parere la storia che racconta merita molto.
Andando oltre la scelta narrativa dell'autore (che nonostante tutto, lasciatemelo dire, è iper scorrevole e strappa più di un sorriso) la storia che ci viene raccontata è dura come un macigno e crea un muro d'acciaio contro cui il lettore si scontra dopo aver sorriso all'ennesima immoralità. L'autore ci catapulta nella mente di un ansioso, di un depresso. Ci fa vivere i suoi patemi, le sue crisi mentali, le sue 'visioni'. Il lettore non riesce a non immedesimarsi in un protagonista così emotivamente complesso e finisce con il farsi carico dei suoi pensieri. Pensieri che, lasciatemelo dire, sono tutt'altro che innocui e semplici da digerire. Questo libro entra nella mente e nello stomaco, facendolo attorcigliare con un ossimoro incredibile: risa e dolore si accompagnano a braccetto, come se fossero una cosa sola.
La trama tocca vari argomenti molto particolari. L'autore si trasforma in una sorta di insegnante mimetizzato e tenta di far capire a chi lo legge quali sono i meccanismi che scattano in un uomo che non riesce a gestire la sua ansia. Spiega quali sono le carenze biologiche ed ho apprezzato questa cosa perché per una volta l'ansia non viene fatta passare come 'quella cosa brutta e cattiva che ti prende quando non sai che scelta compiere'.
Passando da una rimpatriata con gli amici ad un'estenuante ricerca della donna giusta, il nostro protagonista ci spiega a parole sue cosa sono l'ansia e la depressione, dove possono portare e come fanno vivere (anzi, sarebbe meglio dire non vivere) chi le prova costantemente. Dove si arriva quando anche i medicinali non fanno più effetto? La pazzia sembrerebbe la risposta più ovvia. Oppure il suicidio? Eppure l'autore ci spiazza con un finale che fa stringere i denti, che racconta la parte più cruda di chi continua a vivere, ma ormai non ha più una mente da controllare. Anzi, è la mente che controlla lui.



4 commenti:

  1. Ciao! Di sicuro una lettura intensa e non facile... ma potrebbe interessarmi!

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    1. Intensa, ma allo stesso tempo leggera grazie allo stile dell'autore!

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  2. Ciao, complimenti per la recensione. Sicuramente si capisce che non è una storia facile da leggere ma mi incuriosisce molto. L’unica cosa credo che dovrò prepararmi emotivamente prima di leggere questo libro.

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