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venerdì 6 novembre 2020

Recensione: 'Vasandhi. Schiava in India, schiava in Italia' di Rinaldo Boggiani

Buon pomeriggio lettori, scusate il ritardo con cui pubblico questo post, ma questi ultimi giorno sono molto stancanti per me e sto iniziando davvero a non dare più i resti. In ogni caso, eccomi finalmente qui a parlarvi di un libro davvero bello ed interessante, che tratta di una storia vera. Motivo per cui non darò una valutazione alla storia in sé alla fine della recensione, ma vi parlerò soltanto delle mie impressioni.


Titolo: Vasandhi
Autore: Rinaldo Boggiani
Pagine: 167
Prezzo: € 15,00
Editore: Infinito Edizioni

TramaIl viaggio di Vasandhi comincia da Alagapuri, nel sud dell'India, luogo povero d'acqua e di cibo ma ricco di spiritualità, amicizia e amore, unici antidoti contro prevaricazione, violenza e morte, all'ordine del giorno. Data in sposa giovanissima e contro la sua volontà a un italiano molto più anziano di lei, arriva nell'Italia settentrionale e qui conoscerà l'abisso. Ma non si arrenderà mai e farà di tutto per sfuggire al mondo sommerso in cui è stata calata e per ridare dignità al dolore, trasformando le ingiustizie in ragione di lotta e di resistenza. Una storia vera, dei nostri giorni, che entra nel cuore del lettore e ci rimane per sempre. "Spero che Vasandhi possa diventare parte di voi, come è stato per me". (Alessandro Haber)


Vasandhi è la storia di una famiglia indiana che ci viene narrata attraverso una protagonista (nel testo viene appunto chiamata Vasandhi e vi ricordo che se i nomi sono inventati, i fatti accaduti sono invece reali) la cui vita è un intreccio di sfortune e dolori che vanno a nascondere il buono dell'esistenza. Vasandhi nasce da un padre autoritario e una madre che inspiegabilmente la odia e cresce in compagnia dei suoi fratelli. Nel corso della storia ci verranno narrate vicende legate ad ognuno di loro e facendo questo si permette al lettore di imparare molte cose sulla cultura indiana, cose che da un lato affascinano e dall'altro fanno serrare i denti. Questo perché se l'India appare come una terra esotica, magica, piena di colori e usanze affascinanti, dall'altro lato ci viene mostrata anche quella faccia della medaglia per cui vengono a galla tutti i lati negativi: il maschilismo, l'arretratezza. La cosa affascinante, in tutto ciò, è che viene istintivo paragonare le usanze indiane a quelle italiane e quando la storia si posta proprio in Italia, il lettore si trova spiazzato nel leggere una storia fatta di follia, soprusi e maltrattamento. Questo ci ricorda che ovunque si vada, esiste sempre il lato oscuro della gente. Nessuno stato può salvarsi e, quando la vita decide di girare come quella di Vasandhi, è impossibile non arrabbiarsi con lei, indignarsi con lei, provare pena per lei. Leggere questo libro e sapere che si tratta di una storia vera, suscita al lettore delle emozioni molto forti; è impossibile non immedesimarsi nella donna che ci narra ogni fatto importante della sua esistenza. 
Ciò che rende l'immedesimazione particolarmente forte, credo sia anche il sapere che questa storia è stata letteralmente tramandata allo scrittore, il quale fa sue le parole della vera protagonista e le riporta sulla carta, aggiungendo le sue emozioni senza però distruggere quelle della sua interlocutrice. Ho trovato questa cosa molto forte, perché sta a sottolineare il bisogno di questa donna: la sua storia doveva essere in qualche modo raccontata. Devo dire che Rinaldo Boggiani ha reso benissimo le emozioni e le passioni di Vasandhi ed ha permesso al lettore di avvicinarsi al cuore di questa donna che è stata tradita da due nazioni, prima di trovare un po' di pace. Il tutto con uno stile fluido e semplice che lascia le pagine scorrere velocemente sotto gli occhi di chi si addentra nella trama.
Schiava in India, schiava in Italia non è certamente un libro semplice, perché è sempre più facile affrontare argomenti come quelli trattati in questo libro, se si sa di star leggendo una storia inventata. Quando l'odio, la paura, la morte, il tradimento e l'umiliazione fanno invece parte di una storia vera, tutto diventa più difficile. Il cuore si stringe pagina dopo pagina, la rabbia sale, il cervello grida soltanto una cosa: libertà.
Vi consiglio moltissimo di leggere questo volume sia perché vi permetterà di conoscere un determinato lato della cultura indiana, sia perché vi aiuterà ad accorgervi che vi sono concetti che anche la nostra Italia vede ancora troppo lontani. Inoltre, vi invito ad informarvi sulle iniziative legate a Vasandhi (cliccate qui).

2 commenti:

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