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giovedì 24 dicembre 2020

Recensione: 'Le aquile d'oro' di Luigi Cardone

Buongiorno amici e buona Vigilia di Natale! Ho deciso che fino alla fine dell'anno pubblicherò soltanto recensioni qui nel blog, perché ne ho diverse in arretrato e devo recuperare assolutamente prima dell'inizio del 2021! Ultimamente sto partecipando ad alcune maratone di lettura che mi stanno aiutando molto a 'smaltire' i tanti libri che devo ancora leggere per le varie collaborazioni. Oggi vi parlo di un altro libro di Luigi Cardone che questa volta, però, non mi ha presa moltissimo!


Titolo: Le aquile d'oro
Autore: Luigi Cardone
Pagine:104 
Prezzo: € 13,00
Editore: Eretica

Trama"Forse erano visioni o allucinazioni, ma iniziò a rivivere quello che era successo nella terra di nessuno quando era stato sul punto di perdere la vita, e in questa fase alcune cose che gli erano sembrate poco chiare nella realtà divennero limpide come un foglio bianco un attimo prima dell'invasione delle lettere". Tre ragazzi di etnie diverse e con un particolare passato alle spalle, vivranno un'avventura che li segnerà per il resto della vita. Abitato da creature mai viste, questo mondo straordinario condurrà i protagonisti a conoscere la verità e comprendere loro stessi nel profondo del cuore.



A differenza degli altri due libri letti dello stesso autore (ovvero Il Regno di Amanita  e Il Signor Paura), Le aquile d'oro si rivolge ad un pubblico con un target superiore: non più principalmente bambini, ma anche ragazzi. Stranamente, però, devo dire che non ho notato molto la differenza ed, anzi, c'è stato qualcosa in questa lettura che la ha resa un po' meno interessante rispetto alle altre due.
Di questo libro posso dire di aver apprezzato molto il messaggio nascosto alla base: non ci si deve lasciar sopraffare dal dolore né dalla sete di vendettasoprattutto quando le cose non possono essere cambiate; non si deve vivere nel passato o non avremo mai un presente e un futuro degni di questo nome. Luigi Cardone si dimostra ancora una volta un valido insegnante per i suoi lettori, ma se la morale è molto apprezzabile, devo dire che questa volta manca qualcosa nella forma in cui essa è stata mostrata a chi legge.
La trama è sicuramente originale, ma si sente la mancanza di qualche passaggio. La storia scorre molto velocemente, passando improvvisamente dal mondo reale a quello di una sorta di sogno dove i nostri protagonisti diventano magicamente delle creature volanti. Il passaggio è talmente repentino da non essere perfettamente immediato nella mente del lettore, che poi però riesce velocemente a riprendersi e a familiarizzare con il nuovo ambiente. La storia scorre a scatti, come se fra una scena e l'altra ci fossero dei buchi di trama così evidenti da lasciare il segno, ma allo stesso tempo così minimi da non permettere al lettore di capire bene cos'è che manca nell'effettivo. Più che un'evidenza è una sensazione.
Il protagonista principale è un ragazzino piuttosto antipatico (si può dire, sì?) che non sono riuscita a sopportare. E' il classico ragazzo che vede il mondo a suo piacimento e distorce ogni cosa. Purtroppo questa caratteristica rimane immutata anche nel passaggio da umano ad uccello e quindi questa sua aria da persona piuttosto frivola e che non è in grado di ragionare sulle cose, rimane sempre attiva nella storia. Potrei tentare di giustificarlo dicendo che, essendo un ragazzo adottato che non è riuscito ad ambientarsi ella nuova famiglia, il suo potrebbe essere un mezzo di difesa, ma la verità è che non sarei del tutto sincera con me stessa e con voi: secondo me Rion ha semplicemente voglia di apparire e allo stesso tempo mostrarsi superiore e distaccato. Soltanto alla fine, dopo qualche meccanismo, il nostro protagonista inizia a capire come dovrebbe comportarsi una persona che abbia voglia di convivere con gli altri. Sua sorella nel lato dei volatili perde totalmente importanza, mentre Yama viene messa in una luce molto particolare. Il classico esempio di cattivo che in realtà è stato ferito dalla vita.
Lo stile narrativo dell'autore mi è comunque piaciuto, lo ho trovato semplice ed adatto al tipo di storia. Luigi Cardone ha uno stile spedito, veloce, che permette al lettore di scorrere le pagine velocemente nonostante la storia non lo prenda al 100%. Se dovessi consigliarvi questo autore, non vi direi di partire da Le aquile d'oro, ma di dedicare la vostra attenzione ai suoi altri volumi, dove dimostra una capacità narrativa molto più intrigante e ben riuscita.

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