Buongiorno amici lettori! Oggi sono molto contenta di annunciare un grande ritorno, I racconti del Regno! Ben cinque anni fa avevo letto con molto piacere I confini di Trisa, primo volume della serie e sono stata davvero felicissima quando l'autore mi ha informata dell'uscita dei due seguiti. Attualmente ho in lettura il secondo volume, che ho quasi finito e mi sta piacendo molto.
Siccome questo ritorno è passato un po' in sordina, ho deciso di dedicare a Cristiano Ciardi un po' di spazio qui nel mio blog. Di seguito vi lascio le copertine dei tre libri, la trama del primo e l'intervista che ho fatto all'autore! Pronti a scoprire il suo mondo?
Ciao Cristiano! Benvenuto (anzi, bentornato) su Libri di Cristallo! Finalmente la serie de I racconti del Regno è tornata in libreria, quindi oggi vorrei farti qualche domanda sia per permettere ai lettori di conoscerti meglio, sia per permettergli di conoscere meglio la tua trilogia. Innanzitutto ti faccio la classica domanda di routine: quando è nata la tua passione per la scrittura? Ci sono degli autori o dei libri ai quali sei particolarmente legato?
Ti ringrazio in primo luogo per l'attenzione che mi dedichi. La passione per la scrittura nasce dal desiderio di descrivere il mio mondo immaginario e di raccontare la storia nata dentro di me...dal desiderio di trasmettere emozioni, di comunicare e...di evadere dalla realtà. Molti anni fa...credo fosse il 1993...scrivevo poche pagine di una storia di fantasia, e disegnavo mappe, senza un vero obbiettivo. Poi lasciai tutto in una cassapanca, impegnato dall'esigenza di studiare e lavorare per costruirmi una vita reale. Dopo molti anni, una sera qualsiasi, scosso da una riflessione sul genere umano e sulla sua arroganza, mi ricordai di quei brevi racconti: mi alzai dal divano, aprii la cassapanca e li rilessi, stupendomi di quanto fossero “ispirati” dalla medesima riflessione sulla natura umana. Guardando la mappa, ben conservata, mi stupii di quanto fosse bella! Erano passati quasi vent'anni ma l'emozione era ancora viva. Cominciai a pensare se fosse possibile usare quelle pagine come base per una storia complessa. La sera successiva disegnai una mappa che poi divenne la mappa ufficiale riportata sul sito e sui testi, poi costruii una trama generale...sempre più particolareggiata mano mano che procedevo. Con l'aiuto di quella che diventò la mia editor, Elena Rapisardi, e di un mio vecchio amico appassionato di fantasy, Francesco, nei mesi successivi riuscii a buttare giù la storia, seriamente. E poi è nato tutto il resto...Fu in quei primi due anni che mi accorsi di avere una passione per la scrittura. Con la scrittura inventi ogni cosa....paesaggi, emozioni, stati d'animo....e i personaggi prendono forma autonoma! Mantieni comunque il controllo degli eventi, ma i personaggi si plasmano scrivendo. Molte volte, in questi anni, mi sono trovato a scrivere cose che non avevo progettato...ed è questo il bello della scrittura! Scrivi senza pensare e crei!
Il mio autore preferito è Steinbek per la sua capacità
di condensare in poche righe un personaggio, un ambiente, un mondo intero. E
...London...che ha uno stile unico. Per il fantasy devo menzionare sicuramente
Ursula Le Guin e Tolkien, con cui ho un legame molto particolare. Precisazione
doverosa: sono appassionato in modo viscerale al Silmarillion, amo soprattutto
“quel” Tolkien (chi conosce i suoi scritti, capisce di cosa parlo...).
Quanto tempo hai impiegato per la
realizzazione completa di tutto lo scenario e per la rappresentazione precisa
sulle mappe? Ci sono dei luoghi reali o delle ambientazioni fantasiose a cui ti
sei ispirato?
Quanto tempo?
TANTO. Per il primo libro mi ci sono voluti 4 anni per la stesura definitiva.
Per i due successivi, sette. Del resto io scrivo la sera dopo il lavoro e gli
impegni di famiglia, e trovare la concentrazione, la calma, l'ispirazione...non
è semplice. La trama generale è stata scritta quasi subito a grandi linee. La
progressione dei capitoli ha avuto invece un parto lungo, soprattutto per il
secondo e terzo vol. Il primo vol. è stato un libro scritto più “di getto”,
senza difficoltà nella progressione dei capitoli. I successivi volumi invece
sono stati un vero calvario. Dovevo alternare eventi e personaggi che si
“muovevano” in diversi luoghi, distanti tra loro, cercare di non creare troppi
salti temporali che rischiavano di disorientare il lettore...raccontare storie
diverse senza far perdere la tensione emotiva....insomma, è stato difficile! I
commenti dei lettori mi sapranno dire se la fatica è stata vana.
Per le mappe, direi che è stata la parte più facile.
Posso disegnare una mappa in una sera. Mi piace tantissimo, mi viene naturale
e, disegnando, mi vengono in mente spunti di storia, sviluppi inattesi.
Disegnare un mondo è bellissimo!
Dopo aver pubblicato I confini di Trisa sei rimasto silente per molti anni. C’è un
motivo preciso? Cosa ti ha spinto a pubblicare insieme il secondo ed il terzo
volume dopo un tempo così lungo?
Sì, come
dicevo c'è voluto molto. A dire al verità non è dipeso dalla mancanza di
desiderio da parte mia. Ho avuto lutti familiari che non hanno aiutato. Ma non
ho mollato. Il desiderio di dare un seguito al primo è sempre stato vivo, come
il desiderio di soddisfare i lettori che lo chiedevano...e, in primis, il
desiderio di non tradire i miei Efero, Muirin, Edola, Eudon...etc. Sembrerà
strano, ma sentivo di tradirli non scrivendo. Io stesso ero curioso di scoprire
la loro evoluzione, perché, come ho detto nella prima risposta, i personaggi
mutano, guidano la storia verso una direzione, con sfumature proprie, e a me
piace essere, in parte, guidato da loro. Magari è un errore da principiante...ma
per me “scrivere” è questo.
I
due volumi sono usciti insieme perché li ho scritti l'uno di seguito all'altro,
seguendo il filo della storia, senza interruzione. Mi è venuto naturale
effettuare la correzione finale e l'uscita dei due volumi nello stesso momento.
Quale dei tre volumi è stato più difficile
scrivere?
Sicuramente il secondo. Dovevo cambiare molto
rispetto al primo volume, soprattutto lo schema di narrazione, per far si che i
personaggi avessero ognuno un suo ruolo definito e attivo nella trama. E' stato
difficile. Il terzo è stato uno scatto verso il finale: è stato più rapido
nella stesura, più fluido.
Puoi raccontarci un po’ la tua esperienza con
l’autopubblicazione? La consiglieresti agli aspiranti scrittori che hanno un
libro nel cassetto?
L'autopubblicazione
attualmente a mio parere è il modo migliore per uno scrittore principiante di
pubblicare un testo ben impaginato e distribuito ovunque. E' gratuito e lo
scrittore è allo stesso tempo editore di se stesso, quindi decide tutto:
copertina, formato, carattere etc... Di sicuro essere pubblicati da una casa
editrice è il sogno di tutti, ma siamo in tanti a scrivere e le case ed.,
immagino, non hanno nemmeno il tempo di leggere ciò che mandi. C'è il rischio,
se non la certezza, di aspettare mesi, o anni, per ricevere solo rifiuti.
Inoltre l'autopubblicazione non esclude una eventuale pubblicazione editoriale
classica. Quindi perché aspettare? E poi, si scrive per essere letti, almeno
per ciò che mi riguarda. Che senso ha scrivere anni e, se ci è permesso
gratuitamente, rinunciare a sapere cosa pensano gli amici , i parenti...gli
sconosciuti di ciò che hai scritto; scoprire se si emozionano, se quello che
volevi dire è stato percepito o al contrario, scoprire come ogni lettore percepisce
certe cose e non altre. E' bellissimo e stimolante ricevere commenti, critiche,
complimenti. Dopo tutti questi anni, pubblicare per me ha proprio questo senso:
sapere cosa pensa e prova il lettore.
Cosa diresti ad un lettore per convincerlo a
darti fiducia e leggere la tua serie?
Che sono libri scritti con il desiderio di cercare nell'uomo un po' di speranza, di riscoprire in lui quelle capacità che lo allontanino dall'arroganza e dal desiderio di dominio...dalla sua tendenza a dimenticare... Gli direi che non è un “fantasy” classico, non rispetta i canoni del genere a cui appartiene e in cui la descrizione dei sentimenti ha lo stesso peso degli avvenimenti descritti.
Trattandosi di una prima trilogia, ci sarà un
seguito diretto o scriverai altri libri ambientati nello stesso mondo, ma con
personaggi differenti?
Ci sarà un seguito con gli stessi personaggi. Non vedo l'ora di scriverlo, visto che ce l'ho in testa da anni!
Grazie per avermi dedicato un po’ del tuo tempo! Se vuoi,
saluta i nostri lettori lasciando una citazione tratta da uno dei tuoi libri.
“Quella notte d'inverno la luna era nera e il buio denso
spremeva splendore nelle stelle. Steso sopra le teste degli uomini il
firmamento era talmente terso da sembrar cosa tangibile: luminoso decoro della
terra durante la notte. Un paesaggio che spesso genera sensazioni
confuse nel cuore degli uomini: l'illusione che tutto sia concepito allo scopo
di allietarli, che la terra sia il centro di tutto quel luccicare e l'uomo
l'unico essere degno di questo dono. Pensieri meschini che trovano posto
soprattutto in coloro che considerano se stessi meritevoli di ogni meraviglia.”