Buongiorno lettori! Si conclude oggi, ufficialmente, il blogtour dedicato a Il vuoto di Yamauba, libro davvero intrigante scritto dalla mia amica Emanuela. In realtà il tour doveva concludersi ieri, ma io ho avuto dei problemi logistici e in accordo con l'autrice ho pubblicato la mia recensione oggi. Negli altri blog, invece, le trovate già tutte online da ieri!
Prima di passare a parlarvi di Il vuoto di Yamauba voglio ricordarvi la mia prima tappa di questo viaggio un po' dark, quella dedicata agli Yokai. In particolare, vi ho raccontato alcuni collegamenti tra gli Yokai e la loro trasposizione in manga, anime e videogiochi. Trovate il post cliccando qui.
Autore: Emanuela A. Imineo
Pagine: 214
Prezzo: € 14,00
Editore: Press Archeos
Trama: Giappone, età feudale. Yamauba è divenuta mamma di uno splendido bambino. Il marito, stanco di quella donna che ormai ha trovato nel figlio il fulcro dell'esistenza, escogita con sua madre un piano per liberarsene: spingerla al suicidio, facendole credere di aver avvelenato il piccolo con il proprio latte. Così avviene e Yamauba, additata come strega e aggredita dagli abitanti del villaggio, è costretta a rifugiarsi in una caverna sui vicini monti. Convinta di aver ucciso il figlio decide di lasciarsi morire ma, per volere degli Dei, Yamauba sopravvive scivolando nella follia. Tra foreste cupe e distese innevate, la sua unica compagnia saranno gli Y?kai: spiriti crudeli e pericolosi, votati all'inganno. Guidata da uno di essi, Yamauba cederà ai peggiori istinti, nutrendosi di carne umana e accettando di perdere l'anima.
Se volete addentrarvi nel mondo del dark fantasy, Emanuela è ormai una certezza del campo. In Il vuoto di Yamauba ha mescolato fantasia e mitologia, riprendendo il mito giapponese di Yamauba, strega delle montagne. Ancora una volta con la sua penna è riuscita a creare atmosfere oscure senza turbare eccessivamente il lettore. Certo, se siete sensibili alle scene di cannibalismo o violenza, questo probabilmente non è il libro più adatto a voi, ma se al contrario non vi lasciate troppo intimidire, allora vi consiglio davvero molto di gettarvi tra queste pagine intrise di magia e non solo... La cosa più bella dei libri di Emanuela è che trasudano passione. Lo giuro, è praticamente possibile toccare la passione dell'autrice per le sue storie. Le pagine ne sono intrise ed è impossibile non notare, anche grazie alla scrittura fluida e poetica, l'amore che Emanuela mette nei suoi libri.
Quella di Yamauba è una figura molto particolare, a metà tra donna folle, distrutta e intoccabile. Questa protagonista subisce molti cambiamenti nel corso della trama, dove la storia raggiunge livelli di dramma sempre maggiori. Per una volta, nonostante i crimini di cui la donna si macchia, diventa impossibile non tifare per lei. E' sempre particolare sentirsi in linea con un cattivo, parteggiare per lui. Ma, dopotutto, siamo davvero sicuri che Yamauba si trasformi nell'antagonista? Di certo diviene un mostro, ma non per questo deve essere condannata. La sua vita ruota attorno all'amore ed è per suo figlio che questa donna ha perso tutta se stessa.
La storia è profonda e scorrevole. Nonostante la drammaticità, il libro si lascia leggere in pochissimo tempo e il lettore si ritrova quasi senza volerlo a provare le stesse emozioni che lacerano l'anima di Yamauba. Certo, alcune cose fanno storcere il naso a chi legge (non credo che qui ci sia qualcuno che provi piacere a leggere scene di cannibalismo, no?), ma non abbastanza da rendere il libro crudo o le atmosfere troppo oscure. Emanuela ha creato un equilibrio incredibile, che pervade il libro facendo scendere in esso una stranissima quiete che accompagna il lettore fino ad un finale speciale. La conclusione di questa storia mi ha davvero sorpresa, perché nonostante tutto, si tratta di un finale egualmente triste e dolce. Emanuela mi ha presa alla sprovvista ed il finale della storia di Yamauba mi ha strappato un forte battito di cuore.
Diverso dal solito e intrigante; grazie per la recensione
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