Chi sono?


io Mi chiamo Ilenia e sono una ragazza umbra estremamente curiosa, amante degli animali, della natura, delle scienze, del cibo, dei giochi da tavola/videogiochi e dei libri. Amo leggerli, viverli e respirarli. Non ho un genere preferito ed ho sempre pensato che cercare di abbracciare la lettura nel suo insieme sia un enorme pregio. Ammetto, però, di avere qualche difficoltà con alcuni generi, come gli erotici, gli storici e i gialli (che leggo più raramente rispetto agli altri). In questo blog scrivo della mia passione librosa, con recensioni e rubriche. Che altro posso dirvi di me? Sono laureata in Lingue e culture straniere e in Scienze socioantropologiche per l'integrazione e la sicurezza sociale. Non so ancora come sarà il mio futuro, ma sono molto determinata a scoprirlo. Ho la sfortuna nel sangue, ma cerco di sorridere alla vita!

lunedì 22 giugno 2020

Recensione: 'Cosmetica del nemico' di Amélie Nothomb

Buongiorno lettori! Iniziamo questa nuova settimana con (finalmente!) una nuova recensione. Le mie letture, anche se un po' a rilento, procedono ora che sto un po' meglio, soltanto che ho intenzione di recensire Queste oscure materie in un unico post. Di conseguenza la lettura della trilogia mi sta 'impedendo' di pubblicare altre recensioni. Questa qui è dedicata ad un libro che ho dovuto leggere per un esame che farò prossimamente: sociologia della devianza. Si può dire 'adoro'? Bhe, io lo dico: adoro!

Titolo: Cosmetica del nemico
Autore: Amélie Nothomb
Pagine: 84
Prezzo: € 7,00
Editore: Voland
Traduzione: Biancamaria Bruno

TramaTutto comincia nella sala d'attesa di un aeroporto. Non poteva essere altri che lui, una vittima perfetta. È stato sufficiente parlargli. E aspettare che la trappola scattasse. Tutto finisce nella sala d'attesa di un aeroporto. Va detto comunque che il caso non esiste. Un giallo? Forse. Certamente la doppiezza dell'uomo, la crudeltà, la bellezza e la bruttezza.






Se c'è una cosa che devo subito dire di questo libro è che non è assolutamente come uno se lo aspetta. Bhe, devo dire in realtà che io non sapevo bene cosa attendermi da questa lettura, però di certo non pensavo di trovarmi tra le mani una storia come questa. L'inizio del libro è del tutto ingannevole e riesce a suscitare nel lettore una moltitudine di emozioni negative: fastidio, repulsione, rabbia. Devo dire di non aver sopportato le prime dieci/quindici pagine e le ho lette con fatica perché non riuscivo a provare empatia per i personaggi. Ho provato soltanto un fastidio cocente verso Textor Texel, un uomo di quelli che ti toglie il sorriso e ti fa provare un totale senso di repulsione. Soltanto dopo aver superato queste prime pagine, il lettore ingrana ed il libro inizia a scorrere alla velocità della luce, sorprendendo il suo spettatore di pagina in pagina, fino ad un finale talmente ben fatto da risultare spettacolare. Non mento se vi dico che per un momento ho pensato di dare la valutazione massima possibile a questo racconto, perché le emozioni che hanno continuato a pervadermi dopo averlo chiuso sono state fortissime, tantissime e sorprendentemente positive. Credo, però, che quel fastidio iniziale non mi abbia permesso di valutare con cinque stelle piene questo libro. Credo sia certamente una strategia attuata dall'autrice, quella di portare il lettore a non simpatizzare per questo strano ed insistente personaggio, ma ha avuto un impatto così forte in me da avermi veramente fatto pensare 'ma perché non potevamo evitare la parte iniziale?'.
Il volume è strutturato tutto sotto forma di dialogo; non ci sono descrizioni né pause. E' tutto un enorme botta e risposta tra Textor e Jérome, che ci permette di scavare in un certo senso nella vita di entrambi e di capire i loro comportamenti e le loro reazioni a determinati accadimenti. L'autrice ha creato un giallo che in realtà non possiamo definire tale. Non è un vero giallo, ma è più una sorta di racconto d'introspezione. In questo libro Amélie Nothomb è in grado di portare a galla i lati più oscuri dell'uomo, il nemico che ognuno ha dentro di sé. Si tratta di un notevole racconto che permette una profonda riflessione sul dualismo umano. Il finale è in un certo senso macabro, ma assolutamente sorprendente e permette al lettore di dire 'complimenti'.


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