Chi sono?


io Mi chiamo Ilenia e sono una ragazza umbra estremamente curiosa, amante degli animali, della natura, delle scienze, del cibo, dei giochi da tavola/videogiochi e dei libri. Amo leggerli, viverli e respirarli. Non ho un genere preferito ed ho sempre pensato che cercare di abbracciare la lettura nel suo insieme sia un enorme pregio. Ammetto, però, di avere qualche difficoltà con alcuni generi, come gli erotici, gli storici e i gialli (che leggo più raramente rispetto agli altri). In questo blog scrivo della mia passione librosa, con recensioni e rubriche. Che altro posso dirvi di me? Sono laureata in Lingue e culture straniere e in Scienze socioantropologiche per l'integrazione e la sicurezza sociale. Non so ancora come sarà il mio futuro, ma sono molto determinata a scoprirlo. Ho la sfortuna nel sangue, ma cerco di sorridere alla vita!

lunedì 12 aprile 2021

I diritti del lettore #3: Il diritto di non finire un libro

Buongiorno lettori e buon inizio settimana! Oggi torno da voi con la rubrica I diritti del lettore, ispirata al libro Come un romanzo di Daniel Pennac. Nella prima puntata vi avevo parlato del diritto di non leggere e nella seconda del diritto di saltare le pagine. Se vi siete persi i post, potete recuperarli grazie al piccolo elenco che ho deciso di inserire alla fine di ogni post d'ora in poi! 
Oggi parliamo insieme del terzo diritto citato da Pennac: quello di non finire un libro.



3. Il diritto di non finire un libro

Chi, nel corso della sua esistenza, non ha mai pensato di abbandonare una lettura prima di concluderla? E quanti di voi lo hanno davvero fatto? Io ammetto senza problemi che ci sono dei libri che, dopo diversi tentativi, ho deciso di lasciare interrotti. 

Nel corso del tempo il mio approccio alla lettura è un po' cambiato, se devo essere sincera. Quando ero più piccola mi facevo meno problemi ad abbandonare un libro, mentre oggi mi sento sempre un po' in colpa e la maggior parte delle volte decido di portare a termine la lettura, anche se con estrema fatica.

Schopenauer sosteneva che la vita è troppo breve per perdere tempo a leggere libri brutti ed io oggi vi chiedo se voi siete d'accordo con questa affermazione. A volte io decido di non smettere di leggere un libro perché spero che possa arrivare un momento di svolta. Certe volte succede, molte altre no. Allora perché mi ostino a concludere qualsiasi lettura, piuttosto che risparmiare il mio tempo per libri più meritevoli? Questa è una domanda che mi faccio spesso, ma alla quale non ho mai saputo dare una risposta.

Nel corso degli anni ho addirittura recuperato i libri che avevo abbandonato da bambina e li ho portati a termine (con fatica). Un esempio lampante? Eragon, che avevo abbandonato a metà e che ho ripreso dopo molti anni, finendo poi con il confermare la mia prima impressione.

Un libro che invece ho tentato di riprendere tantissime volte, ma che mai sono riuscita a concludere è Il ritratto di Dorian Gray, che non riesce davvero a prendermi in alcun modo.

Vi è capitato di abbandonare dei libri?
Se sì, quali?

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Le altre puntate della rubrica:

2 commenti:

  1. Ciao Ile! Io proprio non ce la faccio ad abbandonarli, ma è una cosa che mi riprometto sempre di imparare a fare perché il tempo è davvero troppo poco per sprecarlo su storie che non ci danno nulla. Il problema è che non concluderli mi lascia un senso di insoddisfazione assurdo xD

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    1. Anche a me!!! Detesto l'insoddisfazione che mi prende quando abbandono un libro

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