Buongiorno lettori! Come ben sapete, mi sono posta un obiettivo ben preciso per questo Aprile: leggere tutti i libri che mancano per terminare il project ten books! Al momento sono a quota sette volumi letti, quindi me ne mancano soltanto tre. Non so se riuscirò a farcela prima del Salone del Libro, ma spero davvero tanto di riuscirci!
In ogni caso, qualunque sarà l'esito della sfida, sono soddisfatta perché sto leggendo molti libri che possedevo da parecchio tempo. 'Malerva' è uno di questi, ma purtroppo non mi ha lasciato addosso una bella sensazione.
Titolo: Malerva
Autore: Enza Emira Festa
Pagine: 151
Prezzo: € 16,00
Editore: Piemme
Trama: Imma vive a Napoli, in uno di quei quartieri tutti casermoni scrostati e rifiuti, dove la Camorra fa paura ma è anche un'aspirazione sociale. La sua vita è come quella di tante ragazze: scuola (poca), famiglia (complessa), amici (e nemici)... Finché un giorno, sulla via di casa, non viene notata dal fratello maggiore di un suo compagno, che oltre a essere più grande e bellissimo, è anche il figlio maggiore del boss della zona. Inaspettatamente inizia il corteggiamento, e dopo qualche tempo Imma diventa la sua fidanzata ufficiale. Le tocca crescere rapidamente, acquisendo una serie di privilegi ma anche di doveri. Così, quando il padre di Imma viene catturato durante una retata e comincia a parlare, lei non ha dubbi: rinnega la famiglia di origine e si rifugia a casa del boss. Ma ogni favola ha un prezzo...
Recensione:
Non so precisamente cosa mi aspettassi da questo libro, ma di certo pensavo di provare il forte senso di fastidio che per tutto il tempo mi ha attanagliato cuore e mente.
'Malerva' è un libro molto forte, un libro che potremmo dire far quasi paura perché racconta la verità di una società che viene spesso ignorata semplicemente perché è più facile distogliere lo sguardo rispetto al vedere quanto marcio e quanto dolore possono esistere in una singola città, un singolo quartiere.
Il libro ci permette di vedere la sporcizia della società da due occhi completamente diversi; quelli di Gennaro, che si esprime attraverso delle brevi lettere alla fine di ogni capitolo e quelle di Imma, la protagonista indiscussa di questo romanzo. Colei che dà inizio a tutto ciò che avviene, ad ogni disgrazia nascosta dietro ad un'effimera apparenza di libertà e lusso. Imma, al contrario del fratello Gennaro, è una ragazzina totalmente priva della concezione di giustizia e di come dovrebbe funzionare il mondo. E' una quattordicenne che onestamente mi ha spaventata, perché non ho mai sentito così viva l'esistenza di persone che possano pensarla come lei, come nel momento in cui ho imparato a conoscerla tra le pagine e ad odiarla per la sua sfrontatezza e stoltezza. Di persone che darebbero tutto solo per vivere ai piani alti. Gente che arriverebbe a tutto, anche sacrificare la propria famiglia. E' questa la cosa che mi ha fatto più male di questo libro: Imma è totalmente fuori di sé e si rende conto troppo tardi degli errori che ha commesso nell'entrare nella famiglia di un boss conosciuto a tutti nel paese o, forse, non se ne rende conto affatto visto che non ci è dato saperlo e la storia si conclude con un finale che non è né aperto né chiuso. Semplicemente non è un finale. Il libro non finisce. Si conclude come una fiction, nel bel mezzo della scena che rappresenta il picco d'attenzione del lettore e si blocca in un modo così brusco che mi ha inizialmente lasciata senza parole e poi mi ha abbastanza innervosita. Mi chiedo se davvero potesse non esserci altro da dire e mi rispondo che forse l'autrice ha semplicemente voluto omettere un finale che sarebbe stato troppo reale, troppo scomodo e troppo grottesco.
La storia narrata in 'Malerva' è un qualcosa che non si può ignorare, è una sorta di denuncia vista dall'interno, ma purtroppo non mi ha presa tanto quanto avrei sperato e questo sopratutto a causa di Imma stessa, che riesce soltanto ad irritare il lettore con i suoi sproloqui e il suo voler vedere soltanto le ricchezze che le dona la sua nuova vita di fidanzata del figlio di un boss mafioso.
Si tratta di un libro che può far male, ma allo stesso tempo avanza leggero come in un'onda ovattata grazie alla scrittura scorrevole dell'autrice, che rende il tutto ancora più realistico inserendo linguaggi sgrammaticati che ci permettono di sentirci faccia a faccia con i personaggi e le loro vite.
Magari l'autrice voleva lasciarci la possibilità di immaginare un finale inatteso, diverso.
RispondiEliminaO più cinicamente, vuole scrivere un seguito (e venderlo bene).
Dalla trama ricorda un po' Acciaio di Silvia Avallone.
Non so, non penso che verrà fatto un seguito. Se venisse fatto, però, penso che lo leggerei perché questa famiglia ha tanto bisogno di essere riscattata!
Elimina'Acciaio' non lo ho letto, me lo consigli?
Non l'ho letto, conosco la trama per sommi capi.
EliminaCi sono dei punti di contatto con Malerva: due adolescenti che si devono confrontare con il mondo adulto, fatto di durezze, fatiche e talvolta criminalità; scelte difficili e controverse; speranze e degrado.
Se hai apprezzato Malerva, potrebbe piacerti anche Acciaio - ma mi baso sulla somiglianza di trama e temi, non su una lettura personale... prendi questo consiglio per quel che vale :)
Allora grazie mille per il consiglio! :D
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