Buongiorno amici e buon inizio settimana! Qui nel blog questo lunedì non inizia al meglio, dato che oggi vi lascio il mio parere su un grande classico per ragazzi che a me, devo dirlo, non ha lasciato molto. Anzi, praticamente soltanto sensazioni negative.
Titolo: Pippi Calzelunghe
Autore: Astrid Lindgren
Pagine: 272
Prezzo: € 10,00 (su IBS)
Editore: Salani Editore
Traduzione: Annuska Palme Larussa e Donatella Ziliotto
Trama: "Un tempo avevo paura di rimanere in casa da sola, ma ora non più, perché Pippi è con me" ha scritto ad Astrid Lindgren una bambina giapponese. "Pippi Calzelunghe" è un libro conosciuto in tutto il mondo e tradotto in 54 lingue, di cui l'ultima dell'elenco è lo zulù. Anche voi troverete in Pippi una compagna forte, allegra, furba e ricchissima; vive sola a Villa Villacolle e non ha paura di niente: sta benissimo anche senza genitori, perché così nessuno le dice quando è ora di andare a letto o le insegna le buone maniere, che non servono a nulla se non si è veramente generosi. E Pippi, appunto, lo è. Leggete le sue avventure e vi sentirete, come lei, tanto forti da sollevare un cavallo.
Cosa dire di Pippi Calzelunghe? Inizierei dicendo che si tratta di una raccolta di racconti camuffata in un romanzo. Tutti i capitoli, infatti, narrano una diversa avventura vissuta da Pippi e dai suoi amichetti del cuore, Annika e Tommy. Se da un lato capisco la scelta, trattandosi di un volume destinato principalmente a un pubblico molto giovane che potrebbe perdere molto velocemente l'attenzione, dall'altro lato non ho apprezzato particolarmente la cosa. Il problema principale di questa lettura, per me, è che credo di averla affrontata ad un'età sbagliata. Fin da bambina, devo però dire a mio favore, non ho mai apprezzato particolarmente il personaggio di Pippi nella serie tv e la mia speranza era che, crescendo, l'avrei trovata migliore leggendo il libro. Al contrario, la ho trovata forse peggiore di come me la ricordassi. Pippi è una ragazzina assolutamente senza senso, così come tre quarti della sua storia. Ciò che la caratterizza è una superforza venuta da chissà dove, unita ad una cocciutaggine quasi fastidiosa e ad un'abilità innata per mentire. E' proprio quest'ultima che secondo me è stata portata troppo agli estremi. Si arriva al punto che il lettore non riesce più ad apprezzare ciò che Pippi dice, perché puntualmente dopo un discorso di pagine e pagine sarà lei stessa a smentire ogni cosa precedentemente detta; e, onestamente, andare avanti così per quasi trecento pagine mi è sembrato un po' troppo.
Forse agli occhi di un bambino Pippi potrebbe sembrare una sorta di supereroina, date le sue capacità, il suo poter vivere senza andare a scuola, il suo non venire mai punita per la sua maleducazione, il suo vivere sola e con la convinzione di voler prima fare il pirata e poi non crescere mai. Ai miei occhi, però, tutte queste cose sono risultate eccessive e poco credibili, sopratutto se unite ai contesti in cui vengono narrate le varie avventure. Queste ultime sono surreali, ma non in senso positivo: sono eccessivamente, esageratamente, improbabili e questa cosa secondo me cozza con il contesto generale del libro.
L'unica cosa che ho trovato davvero positiva in questo libro è l'importanza che Pippi dona all'amicizia. Questa bambina, infatti, in alcuni momenti sembra essere la più dolce del mondo e per lei la felicità ed il sorriso dei suoi amici sono tra le cose più importanti dell'Universo. Insieme allo stile scorrevole della storia, queste sono certamente note positive, ma non sono riuscite a compensare tutto il resto (almeno secondo me).
Cosa dire di Pippi Calzelunghe? Inizierei dicendo che si tratta di una raccolta di racconti camuffata in un romanzo. Tutti i capitoli, infatti, narrano una diversa avventura vissuta da Pippi e dai suoi amichetti del cuore, Annika e Tommy. Se da un lato capisco la scelta, trattandosi di un volume destinato principalmente a un pubblico molto giovane che potrebbe perdere molto velocemente l'attenzione, dall'altro lato non ho apprezzato particolarmente la cosa. Il problema principale di questa lettura, per me, è che credo di averla affrontata ad un'età sbagliata. Fin da bambina, devo però dire a mio favore, non ho mai apprezzato particolarmente il personaggio di Pippi nella serie tv e la mia speranza era che, crescendo, l'avrei trovata migliore leggendo il libro. Al contrario, la ho trovata forse peggiore di come me la ricordassi. Pippi è una ragazzina assolutamente senza senso, così come tre quarti della sua storia. Ciò che la caratterizza è una superforza venuta da chissà dove, unita ad una cocciutaggine quasi fastidiosa e ad un'abilità innata per mentire. E' proprio quest'ultima che secondo me è stata portata troppo agli estremi. Si arriva al punto che il lettore non riesce più ad apprezzare ciò che Pippi dice, perché puntualmente dopo un discorso di pagine e pagine sarà lei stessa a smentire ogni cosa precedentemente detta; e, onestamente, andare avanti così per quasi trecento pagine mi è sembrato un po' troppo.
Forse agli occhi di un bambino Pippi potrebbe sembrare una sorta di supereroina, date le sue capacità, il suo poter vivere senza andare a scuola, il suo non venire mai punita per la sua maleducazione, il suo vivere sola e con la convinzione di voler prima fare il pirata e poi non crescere mai. Ai miei occhi, però, tutte queste cose sono risultate eccessive e poco credibili, sopratutto se unite ai contesti in cui vengono narrate le varie avventure. Queste ultime sono surreali, ma non in senso positivo: sono eccessivamente, esageratamente, improbabili e questa cosa secondo me cozza con il contesto generale del libro.
L'unica cosa che ho trovato davvero positiva in questo libro è l'importanza che Pippi dona all'amicizia. Questa bambina, infatti, in alcuni momenti sembra essere la più dolce del mondo e per lei la felicità ed il sorriso dei suoi amici sono tra le cose più importanti dell'Universo. Insieme allo stile scorrevole della storia, queste sono certamente note positive, ma non sono riuscite a compensare tutto il resto (almeno secondo me).
Caspita, mi spiace tanto per la delusione! Io non nascondo che mi piacerebbe leggerlo ☺️☺️
RispondiEliminaSe ti va di leggerlo non tirarti indietro! :)
Eliminapippy è un personaggio che ha accompagnato la mia infanzia, attraverso la serie tv che da bambino mi piaceva vedere insieme a mio fratello.
RispondiEliminaCi sono affezionata per questo, ma in realtà non ho letto il libro; credo che se lo leggessi ora probabilmente darebbero fastidio anche a me certi modi di fare della ragazzina lentigginosa, e forse mi risulterebbe antipatica.
Per evitare di sfatarmi un mito infantile, mi tengo i ricordi e boicotto il libro :-D
Ahahahahahahahahah fai bene!!!
EliminaA me stava antipatica anche nella serie, speravo di ricredermi col libro, ma mi è andata male xD