Buongiorno amici, oggi vi lascio una nuova recensione, dove vi parlo del penultimo libro uscito di Elena Genero Santoro. Ce ne è già un altro ad attendermi a casa, ma non potrò averlo tra le mani fino a Settembre. Tristezzaaaa!!!! Intanto godetevi il mio parere riguardo L'ultima risata!
Titolo: L'ultima risata
Autore: Elena Genero Santoro
Pagine: 274
Prezzo: € 15,00
Editore: PubMe
Trama: In quella che doveva essere una spensierata vacanza, Futura apprende che a suo padre rimangono poche settimane di vita. Decide pertanto di rimanere presso i genitori per trascorrere con lui l'ultimo periodo. Suo marito Patrick, rientrato a Barcellona per lavoro, deve destreggiarsi tra le avance di un'allieva invadente e i nuovi problemi del suo amico attore Mac. Mentre Giovanni, il fratello di Futura, soffre per il timore di perdere il padre, la sua fidanzata Manuela non disdegna le attenzioni di un nuovo collega che pare essere l'uomo perfetto. Per costruire gli ultimi ricordi col padre, Futura affronterà un percorso a ritroso; le toccherà un inaspettato salto nel passato, tra i frammenti di una famiglia disgregata e un'adolescenza disagiata. Avrà un incontro destabilizzante con il ragazzo che al liceo le aveva rubato il cuore, ma qualcuno la aiuterà a ricomporre i pezzi e le ricorderà che la vita deve essere affrontata con più leggerezza, anzi, con una risata.
Con L'ultima risata prosegue la lunga storia di Patrick e Futura, protagonisti full-time ai quali il lettore è ormai affezionato. Il bello di saghe così lunghe, dove si hanno sempre gli stessi protagonisti, è che il lettore ad un certo punto inizia a sentirsi a casa. Leggere questo volume mi ha messa a mio agio, tra volti conosciuti, cuori ormai più e più volte esplorati e sentimenti che mi hanno coccolato il cuore. Il lato negativo, invece, di questo tipo di lavoro editoriale è che parlando sempre delle stesse persone si può finire sulla via del 'noioso' o dello 'scontato'. Bhe, indovinate un pò? Non è questo il caso di Elena Genero Santoro, che con questo nuovo libro dedicato alla coppia più folle ed innamorata di sempre, è riuscita a creare qualcosa di diverso rispetto a ciò che abbiamo visto nei volumi precedenti. Con il suo stile delicato e familiare ha trovato il modo di accogliere il lettore per l'ennesima volta in giro per il mondo, facendo un salto da Barcellona a Torino, fino a Cristini. In L'ultima risata Elena inserisce una nuova emozione, che è quella prevalente: la tristezza. Non parliamo di tristezza data da un amore finito o da un sentimento deluso. In questo libro si parla di morte, dolore e amarezza. Veder toccare il padre di Futura è stato un tasto debole per me. Senza volerlo mi sono immedesimata completamente in lei, confrontando il mio amore per il mio papà nella sua situazione e... inutile dire quanto il tutto mi abbia fatto stare male, vero? Le scene dove Costanzo era protagonista mi hanno letteralmente straziata. TOTALMENTE, sopratutto sul finale. La malattia è un argomento che attraverso Patrick è sempre presente nei libri di Elena, ma in questo caso ci troviamo difronte ad un malato terminale ed il dolore è indescrivibile.
Per fortuna l'autrice è riuscita in un certo senso a mantenere la sua caratteristica principale: saper bilanciare perfettamente le emozioni negative con quelle positive, in modo da alleggerire il carico e rendere la lettura piacevole. Opposta alla malattia, infatti, abbiamo tutta una parte più leggera dove torna in carica un genere a metà tra il romanzo e lo chick lit. Amori adolescenziali, ragazze impazzite, amici eroi e tante altre cose entrano a far parte della trama gradualmente, accarezzando il lettore e rendendo il libro accessibile a tutti.
Sui personaggi in modo specifico non credo di dover aggiungere molto a ciò che ho già detto sopra e che dico sempre ogni volta che parlo di loro. Solo una cosa voglio aggiungere: ho apprezzato moltissimo il cambiamento della madre di Futura (che sperò sarà permanente!), mentre non mi ha fatto impazzire la presenza di Raul, che ha aggiunto un qualcosa di troppo accessorio al volume. Per quanto riguarda Manuela, le cose sono ancora troppo in sospeso per potermi pronunciare ed attendo con ansia di sapere come evolverà la sua storia con Giovanni. Che dire? Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo di questa storia che ha la quotidianità dalla sua parte.
Con L'ultima risata prosegue la lunga storia di Patrick e Futura, protagonisti full-time ai quali il lettore è ormai affezionato. Il bello di saghe così lunghe, dove si hanno sempre gli stessi protagonisti, è che il lettore ad un certo punto inizia a sentirsi a casa. Leggere questo volume mi ha messa a mio agio, tra volti conosciuti, cuori ormai più e più volte esplorati e sentimenti che mi hanno coccolato il cuore. Il lato negativo, invece, di questo tipo di lavoro editoriale è che parlando sempre delle stesse persone si può finire sulla via del 'noioso' o dello 'scontato'. Bhe, indovinate un pò? Non è questo il caso di Elena Genero Santoro, che con questo nuovo libro dedicato alla coppia più folle ed innamorata di sempre, è riuscita a creare qualcosa di diverso rispetto a ciò che abbiamo visto nei volumi precedenti. Con il suo stile delicato e familiare ha trovato il modo di accogliere il lettore per l'ennesima volta in giro per il mondo, facendo un salto da Barcellona a Torino, fino a Cristini. In L'ultima risata Elena inserisce una nuova emozione, che è quella prevalente: la tristezza. Non parliamo di tristezza data da un amore finito o da un sentimento deluso. In questo libro si parla di morte, dolore e amarezza. Veder toccare il padre di Futura è stato un tasto debole per me. Senza volerlo mi sono immedesimata completamente in lei, confrontando il mio amore per il mio papà nella sua situazione e... inutile dire quanto il tutto mi abbia fatto stare male, vero? Le scene dove Costanzo era protagonista mi hanno letteralmente straziata. TOTALMENTE, sopratutto sul finale. La malattia è un argomento che attraverso Patrick è sempre presente nei libri di Elena, ma in questo caso ci troviamo difronte ad un malato terminale ed il dolore è indescrivibile.
Per fortuna l'autrice è riuscita in un certo senso a mantenere la sua caratteristica principale: saper bilanciare perfettamente le emozioni negative con quelle positive, in modo da alleggerire il carico e rendere la lettura piacevole. Opposta alla malattia, infatti, abbiamo tutta una parte più leggera dove torna in carica un genere a metà tra il romanzo e lo chick lit. Amori adolescenziali, ragazze impazzite, amici eroi e tante altre cose entrano a far parte della trama gradualmente, accarezzando il lettore e rendendo il libro accessibile a tutti.
Sui personaggi in modo specifico non credo di dover aggiungere molto a ciò che ho già detto sopra e che dico sempre ogni volta che parlo di loro. Solo una cosa voglio aggiungere: ho apprezzato moltissimo il cambiamento della madre di Futura (che sperò sarà permanente!), mentre non mi ha fatto impazzire la presenza di Raul, che ha aggiunto un qualcosa di troppo accessorio al volume. Per quanto riguarda Manuela, le cose sono ancora troppo in sospeso per potermi pronunciare ed attendo con ansia di sapere come evolverà la sua storia con Giovanni. Che dire? Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo di questa storia che ha la quotidianità dalla sua parte.
Grazie mille!
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