Buongiorno lettori! Chiudiamo questa intensa settimana con una nuova recensione, dedicata al penultimo libro letto durante il 2020.
Titolo: Te lo dico sul muroAutore: Pedro Gonzalez Redondo
Pagine: 170
Prezzo: € 12,00 cartaceo | € 3,99 digitale
Editore: Youcanprint
Trama: Miranda, ragazza bella e solare di Viterbo che sta per entrare all’università, scopre l’amore con Giorgio, ragazzo attraente ma strafottente. Le vecchie mura del centro della città sono testimoni del loro tempestoso amore attraverso i graffiti che si scambiano a vicenda. Carlos, professore di spagnolo, arriva a Viterbo in fuga da certe vicende sgradevoli della sua vita a Siviglia. Il destino farà incontrare Miranda e Carlos e avvicinerà le loro metà spezzate. Un romanzo d’amore costruito sulla base di ventiquattro scritte d’amore vere trovate a Viterbo.
Te lo dico sul muro è un romanzo d'amore e di formazione che nasce da un'idea molto originale. L'autore ha immortalato, durante la sua permanenza a Viterbo, alcune scritte trovate su delle mura cittadine e da quelle scritte (che potete trovare cliccando qui) ha messo in piedi una storia vera e propria; la storia di Carlos e Miranda. Il primo è un professore di Siviglia che, con un peso misterioso nel cuore, decide di fuggire in Italia alla ricerca della serenità; la seconda è una studentessa al primo anno della facoltà di Lingue, una ragazza a modo che però si lascia sorprendere dall'amore e dalle sue conseguenze.
La trama scorre attorno all'intreccio inaspettato di queste due vite, entrambe incasinate. La parte principale della storia ci racconta però di Miranda, la quale si trova a combattere con il classico ragazzetto senza cervello. La storia tra i due non è particolarmente originale, ma ho trovato carino il modo in cui l'autore ha deciso di raccontarla, ovvero senza troppe arrabbiature e senza far diventare pazzo il lettore con dei tira e molla superflui. Giorgio e Miranda rappresentano una coppia squilibrata, dove lei ha la testa sulle spalle e vorrebbe una vita serena, mentre lui pensa soltanto a divertirsi.
D'altro canto, la storia di Carlos è meno movimentata ed è fatta di una fredda routine che si spezzerà soltanto sul finale, quando finalmente il personaggio si aprirà e nascerà qualcosa di nuovo in tutto il pasticcio che nel frattempo sarà andato creandosi. La figura di Carlos è molto interessante perché rispecchia una realtà differente da quella cui siamo abituati in Italia. Per Carlos essere insegnante significa mettersi allo stesso livello del proprio studente per aiutarlo a dare il massimo. In Italia questa non è la regola, ma l'eccezione.
Lo stile di scrittura è molto semplice ed il libro si lascia leggere in una manciata di ore. Le scritte di cui vi parlavo sopra sono state riportate alla fine di ogni capitolo ed ho trovato davvero carina l'idea dell'autore di concludere ogni capitolo con scene simili tra loro, dove qualcuno prende in mano un marcatore o una bomboletta e scrive i suoi pensieri su uno dei tanti muri di Viterbo. Lo ho trovato una sorta di punto di riferimento: il lettore se lo aspetta e cerca la sua frase. Le frasi non sono sempre d'amore. A volte sono di scherno, altre volte di dolore. Ho apprezzato molto l'abilità dell'autore nel creare una storia partendo da una base così povera ed allo stesso tempo così ricca. Questi graffiti hanno rappresentato qualcosa di importante per chi li ha scritti nella realtà e Pedro ha donato loro una nuova vita. Ha permesso che non venissero dimenticati.
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per la visita! Se ti va, ricordati di lasciare un commento. Risponderò al più presto!❤
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.