Buongiorno amici e buon venerdì! Oggi vi lascio la recensione di un libro che mi ha colpita davvero tanto e di cui avete già sentito parlare qui nel blog: Non sprecare il tempo, non sprecare l'amore.
Titolo: Non sprecare il tempo, non sprecare l'amore
Autore: Ann Napolitano
Pagine: 321
Prezzo: € 19,00
Editore: Mondadori
Traduzione: Teresa Albanese
Trama: È una mattina d'estate quando Edward Adler, dodici anni, suo fratello e i suoi genitori partono dall'aeroporto di Newark per raggiungere Los Angeles, dove li attende una nuova vita. Tra i 187 passeggeri ci sono una giovane promessa di Wall Street, una ragazza che ha appena scoperto di essere incinta, un veterano di ritorno dall'Afghanistan, un anziano tycoon della finanza e una donna che sta scappando da un marito opprimente. Le loro vite, come spesso capita in queste occasioni, iniziano a entrare in contatto. Ma il volo su cui viaggiano non arriverà mai a destinazione e il piccolo Edward sarà l'unico sopravvissuto al disastro. "Caro Edward" Iniziano così le e-mail e le lettere che persone da tutto il paese inviano all'indirizzo dei suoi zii, dove "il ragazzo miracolato" - come lo definisce la stampa - è andato ad abitare. La sua storia cattura l'interesse di un'intera nazione mentre Edward combatte per stare al mondo senza la sua famiglia. Una parte di lui è rimasta in cielo, con i suoi compagni di viaggio. Con una forza emotiva e una profondità dirompenti, Non sprecare il tempo, non sprecare l'amore è più di un grande romanzo: è una meditazione sulla vita, l'incontro con un cast di personaggi difficili da dimenticare e una riflessione sui modi sorprendenti in cui un cuore a pezzi impara ad amare di nuovo.
Non sprecare il tempo, non sprecare l'amore è un libro dai tratti dolceamari in quanto riesce a narrare una situazione drastica con una dolcezza incredibile. Il lettore si trova invaso allo stesso tempo di tristezza e di speranza. Speranza per Edward, un bambino di dodici anni. L'unico sopravvissuto ad un disastroso incidente aereo dive hanno perso la vita centonovantuno persone, tra cui tutta la sua famiglia. Tristezza sia per lui che per tutti i passeggeri del treno, di cui capitolo per capitolo ci viene raccontato qualcosa, fino al momento dello schianto.
Edward è un bambino dolcissimo a cui è impossibile non affezionarsi. Nel corso dei capitoli cresce, diventa un ragazzo ed acquisisce nuove consapevolezze. La sua è una storia di crescita e di dolore, alla ricerca del perché proprio lui sia sopravvissuto all'impatto col terreno. Durante tutto il corso della storia l'autrice ci porta nella testa di Eddie, dove si scontrano spezzoni improvvisi di ricordi, paure, ansie, ma anche voglia di comprendere, di respirare. Ancor più importante, nel suo cuore c'è nascosta ancora una piccola, piccolissima, voglia di amare.
Al suo fianco abbiamo Shay, una bambina (e poi ragazza) che cresce al suo fianco, tirandolo su di morale e riportandolo alla realtà quando lui sembra tornare a quel maledetto volo. Shay è un personaggio che mi è piaciuto molto, perché ha i piedi per terra seppur si appassioni all'impossibile. Nel corso del tempo lei cambia molto più di Edward ed arriva un momento del libro in cui è più difficile sopportarla. Si arriverà a capire, però, che c'è un motivo molto profondo dietro questo cambiamento: qualcosa che nemmeno il lettore può vedere finché non viene nominato.
Ci sono altri personaggi molto complessi accanto a questi due ragazzini: gli zii di Edward, la madre di Shay e sporadicamente alcune comparse che ci permettono di osservare il fuori, ovvero ciò che la gente pensa di Edward. Molti provano tenerezza per lui e ringraziano Dio per aver permesso almeno la sua sopravvivenza, altri gli chiedono l'impossibile: vivere come i loro cari avevano voluto. In ogni caso il concetto rimane uno: ricordati di andare avanti.
C'è però una parte di questo aspetto del 'cosa pensa la gente di Edward' che mi ha davvero disgustata: i suoi coetanei (e non soltanto loro) sono convinti che questo ragazzo miracolato è in realtà stato fortunato perché grazie all'incidente l'assicurazione potrebbe farlo diventare ricco e perché i professori sono più clementi con lui. Mi sono chiesta più volte: ma come si fa a pensare ai soldi? Edward ha perso TUTTA la sua famiglia, come possono credere che lui si senta fortunato per questo? Mi è dispiaciuto trovare questo tratto dell'uomo, lo dico con onestà, anche se so che purtroppo molti ragionano davvero così.
In generale il libro è molto scorrevole e molto emozionante, triste al punto giusto, senza far sentire male il lettore. Il finale mi ha molto colpita, strappandomi qualche lacrima. Non posso non consigliarvelo.
Non sprecare il tempo, non sprecare l'amore è un libro dai tratti dolceamari in quanto riesce a narrare una situazione drastica con una dolcezza incredibile. Il lettore si trova invaso allo stesso tempo di tristezza e di speranza. Speranza per Edward, un bambino di dodici anni. L'unico sopravvissuto ad un disastroso incidente aereo dive hanno perso la vita centonovantuno persone, tra cui tutta la sua famiglia. Tristezza sia per lui che per tutti i passeggeri del treno, di cui capitolo per capitolo ci viene raccontato qualcosa, fino al momento dello schianto.
Edward è un bambino dolcissimo a cui è impossibile non affezionarsi. Nel corso dei capitoli cresce, diventa un ragazzo ed acquisisce nuove consapevolezze. La sua è una storia di crescita e di dolore, alla ricerca del perché proprio lui sia sopravvissuto all'impatto col terreno. Durante tutto il corso della storia l'autrice ci porta nella testa di Eddie, dove si scontrano spezzoni improvvisi di ricordi, paure, ansie, ma anche voglia di comprendere, di respirare. Ancor più importante, nel suo cuore c'è nascosta ancora una piccola, piccolissima, voglia di amare.
Al suo fianco abbiamo Shay, una bambina (e poi ragazza) che cresce al suo fianco, tirandolo su di morale e riportandolo alla realtà quando lui sembra tornare a quel maledetto volo. Shay è un personaggio che mi è piaciuto molto, perché ha i piedi per terra seppur si appassioni all'impossibile. Nel corso del tempo lei cambia molto più di Edward ed arriva un momento del libro in cui è più difficile sopportarla. Si arriverà a capire, però, che c'è un motivo molto profondo dietro questo cambiamento: qualcosa che nemmeno il lettore può vedere finché non viene nominato.
Ci sono altri personaggi molto complessi accanto a questi due ragazzini: gli zii di Edward, la madre di Shay e sporadicamente alcune comparse che ci permettono di osservare il fuori, ovvero ciò che la gente pensa di Edward. Molti provano tenerezza per lui e ringraziano Dio per aver permesso almeno la sua sopravvivenza, altri gli chiedono l'impossibile: vivere come i loro cari avevano voluto. In ogni caso il concetto rimane uno: ricordati di andare avanti.
C'è però una parte di questo aspetto del 'cosa pensa la gente di Edward' che mi ha davvero disgustata: i suoi coetanei (e non soltanto loro) sono convinti che questo ragazzo miracolato è in realtà stato fortunato perché grazie all'incidente l'assicurazione potrebbe farlo diventare ricco e perché i professori sono più clementi con lui. Mi sono chiesta più volte: ma come si fa a pensare ai soldi? Edward ha perso TUTTA la sua famiglia, come possono credere che lui si senta fortunato per questo? Mi è dispiaciuto trovare questo tratto dell'uomo, lo dico con onestà, anche se so che purtroppo molti ragionano davvero così.
In generale il libro è molto scorrevole e molto emozionante, triste al punto giusto, senza far sentire male il lettore. Il finale mi ha molto colpita, strappandomi qualche lacrima. Non posso non consigliarvelo.
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