Buongiorno amici lettori! Finalmente ho un nuovo modem (l'altro se lo era bruciato il temporale) e quindi riesco a scrivere questa recensione dedicata all'universo di Tim Burton. Trattandosi di un saggio, ho deciso di parlarvene in modo diverso rispetto a quando dico la mia opinione sui romanzi. Ho deciso di comportarmi un po' come avevo fatto con il manuale di Emanuela Imineo.
Titolo: Tim Burton. From Gotham to Wonderland
Autore: Giulio Muratore
Pagine: 146
Prezzo: € 13,00
Editore: Nero Press Edizioni
Trama: Il saggio Tim Burton. From Gotham to Wonderland rappresenta un ideale sentiero letterario verso la scoperta dell'universo gotico-visionario di questo regista. L'intento del volume è quello di ripercorrere le tappe più significative della carriera del cineasta americano attraverso un approccio anticonvenzionale, non rigidamente vincolato allo sviluppo cronologico della sua filmografia, ma piuttosto orientato a indagare quegli aspetti della sua poetica fino a oggi poco noti, in parte trascurati o subordinati a questioni di maggior interesse commerciale: la figura dell'outsider, la rappresentazione dell'infanzia, il ruolo femminile nell'evoluzione dell'eroe, l'elusione della sessualità nel percorso narrativo, l'ispirazione gotica e le contaminazioni di matrice espressionista. Un'analisi che non vuole essere puro divertissement ma possa legarsi all'esperienza umana e ai valori sociali coi quali l'autore è cresciuto e nei quali ha operato, regalando al lettore e all'appassionato dell'opera burtoniana una nuova prospettiva sull'opera di questo affascinante personaggio.
Chi è Tim Burton? Cosa lo ha spinto ad entrare nel mondo della cinematografia? Quali sono le caratteristiche che lo hanno fatto diventare talmente importante da creare un'atmosfera tutta sua (la cosiddetta atmosfera burtoniana)? Questa e tante altre domande trovano una risposta in questo saggio dedicato ad uno dei più amati registi dei nostri tempi. E' stato davvero interessante entrare nella sua mente, studiare le sue tecniche e capire i motivi nascosti dietro la sua passione per queste atmosfere un po' tristi ed un po' macabre.
Giulio Muratore espone in questo testo le sue ricerche (ampliate anche grazie alla conoscenza di altri testi e manuali sul regista) dividendole in varie parti, che di seguito vado brevemente a commentare.
Ritratto dell'autore. Qui ovviamente viene dato un breve quadro generale sull'infanzia di Tim Burton, un'infanzia che lo ha lasciato insoddisfatto e lo ha spinto ad addentrarsi nel mondo dell'animazione e del cinema. L'autore non aggiunge eccessive considerazioni personali e permette al lettore di conoscere i grandi nomi che hanno ispirato Tim e lo hanno spinto verso questa strada.
Radiografia dell'universo Burton. In questa seconda parte ci viene dato un quadro approfondito di quelle che sono le tematiche più presenti nelle opere di Burton. Dalla figura dell'outsider, a quella della donna e dell'infanzia, fino ad un breve ragionamento su una questione irrisolta: quella della sessualità. E' stato davvero interessante immergersi in queste pagine in quanto, se alcune cose sono palesi anche all'occhio di un semplice appassionato come me (ad esempio il fatto che molti personaggi siano sempre dal lato degli esclusi e non vengano facilmente accettati nella società), altre sono state assolutamente illuminanti. Vi eravate mai accorti, ad esempio, che le innamorate nei film di Tim Burton sono quasi sempre bionde? Ed avevate notato che spesso i protagonisti hanno questioni irrisolte con i loro genitori? Queste e tante altre curiosità vengono raccontate al lettore in questa parte.
Influenze e contaminazioni. Come è facile capire dal nome, in questa terza sezione Giulio Muratore spiega al lettore quali sono le correnti che hanno influenzato il lavoro di Tim Burton.
Coppie di fatto. Questa particolarissima sezione rende il lettore partecipe di alcuni personaggi che ormai da tantissimi anni accostano la loro carriera a quella del regista. Si parte dall'attore Johnny Depp fino ad arrivare a Danny Elfman, egregio compositore di moltissime delle colonne sonore dei film di Burton.
Jack Skellington nel Paese delle Meraviglie. Nell'ultima parte l'autore sposta l'attenzione sul passaggio da step by step alla terza dimensione in un excursus tra i vari film del regista. Inoltre si sofferma su delle scelte (come la canzone di Avril Lavigne che chiude Alice in Wonderland) che rendono alcuni degli ultimi film di Burton dei prodotti di merchandising piuttosto che delle pellicole originali dove l'estro del regista appare in tutta la sua essenza. Purtroppo devo dire di ritenermi d'accordo con alcune delle affermazioni di Muratore, anche se non proprio con tutte.11
Per concludere in bellezza alla fine del volume ci sono delle appendici iconografiche dove vengono fatte notare al lettore alcune autocitazioni, alcuni degli elementi che si ripetono (es. la foresta come luogo di passaggio) ed altre cose.
From Gotham to Wonderland è un saggio davvero interessante che consiglio a chiunque sia appassionato di Tim Burton e voglia scavare a fondo nel suo lavoro. Un saggio che lascia con la voglia di scoprire ancora di più e che si lascia leggere velocemente grazie allo stile poco impegnativo dell'autore.
Molto molto interessante, me lo segno per una lettura futura ;)
RispondiEliminaBene! :D
EliminaMolto interessante,ottima recensione
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