Recensione: 'Un eroe ribelle' di Rainbow Rowell

Buongiorno amici e buon venerdì! Chiudiamo la settimana qui nel blog con una nuova recensione, dedicata ad un libro che ho atteso con ansia, ma che in realtà non mi è piaciuto tanto quanto sperassi. 

Titolo: Un eroe ribelle

Serie: Carry On #2

Autore: Rainbow Rowell

Pagine: 362

Prezzo: 17,00

Traduttore: Federica Merani

Trama: Simon Snow ha sconfitto il Tedio, ha ucciso l'Arcimago e ha trovato l'amore in Baz, il vampiro tanto odiato durante gli anni nella scuola di Watford. Ma sono successe troppe cose e Simon è cambiato, la scintilla nei suoi occhi si è spenta, si sta allontanando dall'amica Penelope e soprattutto da Baz. Come possono un mago e un vampiro, acerrimi nemici da secoli, vivere un amore senza pregiudizi? Penelope, l'ottimista del gruppo, pensa che un viaggio in America possa aiutare tutti a chiudere con il passato. Ma quella che parte come un'avventura on the road si trasforma presto in una vera e propria lotta contro un nemico sconosciuto e molto potente...

Ricordo perfettamente le emozioni che mi aveva donato Carry On, primo libro di questa serie: mi aveva fatta innamorare, agitare, restare con il fiato sospeso. Avevo davvero amato quel volume e forse il problema con Un eroe ribelle è stata la mia altissima aspettativa. Mi aspettavo di trovare un seguito altrettanto emozionante ed avvincente, che si meritasse il massimo dei voti; invece devo dire che dal punto di vista emotivo sono rimasta un po' delusa. Un eroe ribelle è uno di quei seguiti che, una volta concluso, ti fa dire <<Non sono certa che ce ne fosse davvero bisogno>>.

Il problema principale di questo libro è che la trama è molto vacua e nella parte iniziale il lettore si ritrova in mezzo ad una situazione che non è né emozionante né troppo interessante. Il vivo inizia nella seconda parte, dove finalmente c'è un po' di azione e si inizia a ragionare. La metà iniziale è abbastanza monotona. L'autrice è partita in quarta con questa serie e poi si è un po' arenata. Il lato fantasy lascia spazio ad una storia d'amore fatta di patemi e tira e molla mentali che rovinano un po' l'atmosfera. Carry On mi era piaciuto perché non era soltanto una storia d'amore: era emozione, azione, colpo di scena. Un eroe ribelle, al contrario, mette al primo posto le paturnie mentali di Baz e Simon che non sanno più come gestire la loro relazione. Il quadretto che era stato creato nel primo volume si è smontato, lasciando spazio a due ragazzini in crisi adolescenziale, piuttosto che a due ragazzi vogliosi di ribaltare il mondo.

Anche Penny ha perso un po' del suo charme e la ho trovata incredibilmente priva di entusiasmo. Le delusioni amorose sono il cardine attorno cui ruota questa storia e mi dispiace che l'autrice non sia andata oltre, creando comunque qualcosa di avvincente cui collegare questo argomento.

Il lato positivo di questo libro è certamente lo stile narrativo. L'autrice, infatti, scrive in modo semplice e scorrevole, quindi il libro si lascia leggere in un paio di giorni. I capitoli finali, inoltre, sono stati abbastanza avvincenti. Proprio alla fine i personaggi sono riusciti anche a farmi sorridere, il problema è che la sensazione di delusione mi è rimasta attaccata addosso per giorni anche dopo aver concluso la lettura (ho aspettato una settimana prima di scrivere questa recensione e mi sento ancora triste). Non dico che non leggerò il terzo (e ultimo, credo) volume, perché vorrei sapere come finirà in concreto la storia di questi ragazzi, ma di certo ora le mie aspettative sono nettamente più basse.