Buongiorno lettori e buon inizio settimana! Rieccomi da voi con una nuova puntata della rubrica I diritti del lettore, liberamente ispirata all'elenco omonimo creato da Daniel Pennac. Oggi parliamo insieme del diritto di leggere per svagarsi dalla realtà.
bovarismo s. m. [dal nome di Madame Bovary, protagonista dell’omonimo romanzo (1857) di G. Flaubert]. – Insoddisfazione spirituale; tendenza psicologica a costruirsi una personalità fittizia, a sostenere un ruolo non corrispondente alla propria condizione sociale; desiderio smanioso di evasione dalla realtà, soprattutto in riferimento a particolari situazioni ambientali, sociologiche e sim.
Con il termine bovarismo si fa riferimento ad una corrente di pensiero sviluppatasi circa nella seconda metà dell'Ottocento. Questo definiva tutti quegli artisti che tentavano di sfuggire alla noia e alla monotonia della vita di provincia attraverso la lettura. La lettura era considerata un metodo per svicolare dalla realtà, una sorta di droga spirituale che faceva sentire delusi gli artisti una volta 'fuori dalle pagine'.
Conoscevate questa espressione?
Ammetto senza vergogna di essere venuta a conoscenza di questo termine solo in anni recenti e di averne ignorato l'esistenza per diverso tempo. Credo che un po' tutti noi lettori applichiamo questa voglia di sfuggire dalla realtà mentre ci immergiamo in una storia nuova. Ovviamente quello originale era un bovarismo estremo, ma anche oggi si trascina dentro ogni cuore sognatore: leggiamo per vivere mille vite, scoprire nuove realtà e staccare dalla nostra esistenza per un po' di tempo. Non stringerei, però, questo termine soltanto alla lettura, ma anche a chi ama guardare film, serie TV ed impiegare il tempo con altre attività di svago!
Conoscevate il termine bovarismo?
Si applica a voi?
Neanche io conoscevo questo termine ma lo abbraccio in pieno xD
RispondiEliminaCredo che tutti ci sentiamo un po' così eheh
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