Buongiorno lettori! Rieccomi qui, tornata finalmente attiva dopo la pausa estiva. Durante la mia assenza il blog ha compiuto sei anni, ma non gli ho dedicato molte attenzioni, quindi nei prossimi giorni cercherò anche di trovare un modo per rimediare a questa mancanza. Prima, però, ho deciso di pubblicare una nuova recensione dedicata ad un libro che mi ha tenuto compagnia in questo periodo. Ringrazio nuovamente l'autrice per avermi omaggiata di questa copia!
Titolo: Il viaggio. Volume I
Serie: Il viaggio #1
Autore: Francesca Riscaio
Pagine: 523
Prezzo: € 21,49
Editore: Antonio Tombolini Editore
Trama: Alla fine della Quarta Era di Nael, un gruppo di cavalieri di Sar, ultimi discendenti del popolo degli Astani, si imbatte in un antico manufatto dal sorprendente potere, fuso con il braccio di una donna senza memoria. L’evento origina una serie di avvenimenti che sconvolgeranno le esistenze di tutti, minando la stabilità dei popoli e dei regni delle Terre Continentali. Il destino dei mortali sarà ancora influenzato dal fato, dal volere di esseri e razze le cui tracce sono perse nella notte dei tempi. Così inizia il viaggio degli ignari protagonisti di un disegno generatosi dal più improbabile degli incontri: un Aran Gan Har che sfugge le sue stesse genti, un condottiero traditore di Sar e un Selnita reietto dell’Esercito della Notte Perenne si muoveranno alla ricerca della Portatrice, nel tentativo di salvarla dal potere della reliquia di cui è prigioniera e di sottrarla alle trame dell’Imperatore della Luce. Tutto mentre il Dio dimenticato della Tenebra e del Fuoco compie la sua vendetta.
Quello di Francesca Riscaio è il tipico libro da non giudicare per la copertina, visto che guardandola ci si immaginerebbe di tutto, tranne la verità: questo volume è un fantasy dallo stile classico, oserei dire quasi epico. E' stato bello immergersi in una storia fantastica in vecchio stile, perché ad oggi sono abbastanza pochi gli autori che osano al punto da inventare una storia che ricordi a grandi linee i grandi del fantasy passato.
'Il viaggio. Volume I' a parere mio è un fantasy ben riuscito, con tutte le componenti giuste al punto giusto: i personaggi provengono da razze diverse e questo li rende estremamente interessanti, l'ambientazione è posta in un luogo senza un preciso tempo, ma che ricorda gli antichi albori di dame e cavalieri; la trama è accattivante e confonde il lettore al punto da non permettergli più di capire cosa è bene e cosa è male. Qual é la parte giusta in cui schierarsi? L'oscurità o la luce?
Tutta la storia viene narrata con uno stile abbastanza ricercato, mescolato a termini e nomi che vengono illustrati al lettore in lingue totalmente diverse da quelle conosciute. Nonostante questo il lettore non corre il rischio di perdersi qualche pezzo per strada, visto l'intuitività della trama.
L'unica pecca, mi sento di dire, è che il tutto è suddiviso in capitoli lunghissimi che danno al lettore l'impressione di star affrontando una lettura infinita. Questa idea si ha sopratutto nella prima metà del libro dove, perlopiù, non accade nulla di significativo per la trama.
Il vivo della storia comincia a metà volume con la comparsa di Hanah, la quale dona una svolta nuova ed intrigante al viaggio che i nostri personaggi stanno compiendo per ricercare la memoria di Naalna e salvarla dall'artefatto che la tiene prigioniera. Naalna è una ragazza molto particolare, per quanto semplice. E' quel tipo di personaggio con il quale si riesce ad empatizzare a scatti: a volte si prova un'infinita pena per lei, pari all'ammirazione, altre volte invece viene voglia di lanciarle una sberla per i suoi modi di fare che, proprio non se ne rende conto, la infilano sempre in mezzo ai guai. Al fianco di questa cocciuta ragazza della quale abbiamo ancora un'infinità di cose da scoprire, ci sono due personaggi che ho apprezzato dal primo all'ultimo momento: Sion e Rag Nar, due esseri totalmente diversi tra loro, ma allo stesso tempo incredibilmente affini.
Interessante, ottima recensione
RispondiEliminaGrazie mille!
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