Buongiorno amici! Dopo un weekend passato in compagnia di Gennaro, torno su questi schermi con un post non proprio positivo e vi propongo la recensione di un libro che mi ha lasciato con tante emozioni, tutte riassumibili in BHO. Se siete curiosi di sapere cosa, secondo me, non va in questo volume, non dovete fare altro che leggere questo post interamente!
Titolo: The Chain
Autore: Adrian McKinty
Pagine: 352
Prezzo: € 19,50
Editore: Longanesi
Traduzione: Alberto Pezzotta
Trama: "Mi chiamo Rachel Klein e fino a pochi minuti fa ero una madre qualunque, una donna qualunque. Ma adesso sono una vittima. Una criminale. Una rapitrice. È bastato un attimo: una telefonata, un numero occultato, poche parole. Abbiamo rapito tua figlia Kylie. Segui le istruzioni. E non spezzare la Catena, oppure tua figlia morirà. La voce di questa donna che non conosco mi dice che Kylie è sulla sua macchina, legata e imbavagliata, e per riaverla non sarà sufficiente pagare un riscatto. Non è così che funziona la Catena. Devo anche trovare un altro bambino da rapire. Come ha fatto lei, la donna con cui sto parlando: una madre disperata, come me. Ha rapito Kylie per salvare suo figlio. E se io non obbedisco agli ordini, suo figlio morirà. Ho solo ventiquattro ore di tempo per fare l’impensabile. Per fare a qualcun altro ciò che è stato fatto a me: togliermi il bene più prezioso, farmi precipitare in un abisso di angoscia, un labirinto di terrore da cui uscirò soltanto compiendo qualcosa di efferato. Io non sono così, non ho mai fatto niente di male nella mia vita. Ma non ho scelta. Se voglio salvare Kylie, devo perdere me stessa".
The chain avrebbe tutti i presupposti per poter trattare una trama interessante, perché l'idea della catena umana è molto ansiogena e questa sensazione si fa largo nel lettore... per circa un paio di capitoli. Il problema è che quasi subito la sensazione di ansia scaturita dalla situazione in cui si trova la protagonista, crolla difronte ad una trama sviluppata malissimo, che banalizza molti temi e ridicolizza l'idea iniziale dell'autore che, ripeto, poteva essere anche una buona idea, seppur non originalissima (anche se devo dire che mi ha ricordato un po' la base di un videogioco chiamato Heavy Rain).
In questo thriller le atmosfere crollano nell'immediato e da quella buona idea si passa ad un susseguirsi di fatti senza senso, situazioni inverosimili e personaggi talmente sciocchi da risultare ridicoli. Sin dall'inizio ci viene detto che la Catena non va avanti per soldi, eppure l'autore non fa nulla per farci capire quali altri motivi dovrebbero esserci per far proseguire un progetto così pericoloso ed ambizioso allo stesso tempo, un progetto che coinvolge migliaia di persone e per questo motivo diventa sicuramente impossibile da gestire. Oltre alla Catena ed ai suoi componenti, anche i personaggi che impariamo a conoscere si fondano sull'aria: Rachel è una donna malata ed attraverso di lei l'immagine del cancro al seno viene banalizzata in un modo che mi ha davvero infastidita. L'autore riesce quasi a ridicolizzare questa malattia e questa cosa non mi è andata giù per niente. Accanto a Rachel abbiamo il cognato, un ex militare drogato che non si capisce bene cosa pensi davvero della sua esistenza e Kylie. Quest'ultima è la figlia di Rachel, una bambina che viene rapita per la Catena e, al pari di tutti gli altri, si comporta in modi assurdi ed insensati. Il semplice fatto che il primo pensiero di una bambina vada al chissà quante notifiche avrò ricevuto sui social mentre non ci sono dopo essere stata rapita, mi è sembrata una cosa davvero tremenda. L'autore è stato in grado di banalizzare qualsiasi sentimento, dalla paura all'amore. Ai margini della storia abbiamo l'ex marito di Rachel che, udite udire, quando l'ex compagna si inventa di aver mandato a New York da sola la loro bambina perché non può rivelare il rapimento, si dimostra d'accordo e non si fa un minimo problema. Hey, pronto? Vi sembra una cosa normale?
Nel libro ci sono tantissime situazioni altrettanto ridicole che sminuiscono totalmente il principio attorno cui doveva ruotare il libro, ma purtroppo non posso parlarvene per non farvi troppi spoiler.
L'unica cosa buona di questa storia è che lo stile dell'autore è molto scorrevole, seppur tradotto malissimo (mi assicurano, però, che nelle edizioni successive alla mia sono stati corretti gli errori di traduzione) e il libro scorre molto veloce nella prima parte. Anche la seconda scivola abbastanza in fretta, ma pesa molto sul lettore perché essenzialmente si passa la maggior parte del tempo a chiedersi come mai questa seconda parte esista e sia così lunga. Insomma, onestamente di questo libro io non salverei nulla, nemmeno il finale.
The chain avrebbe tutti i presupposti per poter trattare una trama interessante, perché l'idea della catena umana è molto ansiogena e questa sensazione si fa largo nel lettore... per circa un paio di capitoli. Il problema è che quasi subito la sensazione di ansia scaturita dalla situazione in cui si trova la protagonista, crolla difronte ad una trama sviluppata malissimo, che banalizza molti temi e ridicolizza l'idea iniziale dell'autore che, ripeto, poteva essere anche una buona idea, seppur non originalissima (anche se devo dire che mi ha ricordato un po' la base di un videogioco chiamato Heavy Rain).
In questo thriller le atmosfere crollano nell'immediato e da quella buona idea si passa ad un susseguirsi di fatti senza senso, situazioni inverosimili e personaggi talmente sciocchi da risultare ridicoli. Sin dall'inizio ci viene detto che la Catena non va avanti per soldi, eppure l'autore non fa nulla per farci capire quali altri motivi dovrebbero esserci per far proseguire un progetto così pericoloso ed ambizioso allo stesso tempo, un progetto che coinvolge migliaia di persone e per questo motivo diventa sicuramente impossibile da gestire. Oltre alla Catena ed ai suoi componenti, anche i personaggi che impariamo a conoscere si fondano sull'aria: Rachel è una donna malata ed attraverso di lei l'immagine del cancro al seno viene banalizzata in un modo che mi ha davvero infastidita. L'autore riesce quasi a ridicolizzare questa malattia e questa cosa non mi è andata giù per niente. Accanto a Rachel abbiamo il cognato, un ex militare drogato che non si capisce bene cosa pensi davvero della sua esistenza e Kylie. Quest'ultima è la figlia di Rachel, una bambina che viene rapita per la Catena e, al pari di tutti gli altri, si comporta in modi assurdi ed insensati. Il semplice fatto che il primo pensiero di una bambina vada al chissà quante notifiche avrò ricevuto sui social mentre non ci sono dopo essere stata rapita, mi è sembrata una cosa davvero tremenda. L'autore è stato in grado di banalizzare qualsiasi sentimento, dalla paura all'amore. Ai margini della storia abbiamo l'ex marito di Rachel che, udite udire, quando l'ex compagna si inventa di aver mandato a New York da sola la loro bambina perché non può rivelare il rapimento, si dimostra d'accordo e non si fa un minimo problema. Hey, pronto? Vi sembra una cosa normale?
Nel libro ci sono tantissime situazioni altrettanto ridicole che sminuiscono totalmente il principio attorno cui doveva ruotare il libro, ma purtroppo non posso parlarvene per non farvi troppi spoiler.
L'unica cosa buona di questa storia è che lo stile dell'autore è molto scorrevole, seppur tradotto malissimo (mi assicurano, però, che nelle edizioni successive alla mia sono stati corretti gli errori di traduzione) e il libro scorre molto veloce nella prima parte. Anche la seconda scivola abbastanza in fretta, ma pesa molto sul lettore perché essenzialmente si passa la maggior parte del tempo a chiedersi come mai questa seconda parte esista e sia così lunga. Insomma, onestamente di questo libro io non salverei nulla, nemmeno il finale.
Delusione cocente, insomma! È davvero un peccato perché la trama sembrava promettente, ma le librerie scoppiano di thriller, quindi direi che punterò su altri titoli. Anche perché per 350 pagine quel prezzo non è mica indifferente... fosse stato un capolavoro uno ce li spende pure, ma così anche no xD
RispondiEliminaForse sono stata pure un pochino cattiva, però veramente... non c'è stata una cosa che mi sia sembrata sensata in questo libro!
EliminaInoltre il prezzo è assurdo, per fortuna io lo avevo vinto ad un giveaway.
Concordo su tutto!! Tante tue considerazioni sono state anche mie :-D
RispondiEliminaDelusione >_<
Che amarezza!
Eliminaoddio. Peggio di quanto pensassi D: non so come farò a leggerlo XD
RispondiEliminaDai, magari a te piacerà! Non abbiamo sempre gusti simili!
Elimina