Buongiorno amici lettori! Anche oggi vi propongo una recensione, ma questa volta parliamo di horror. Nello specifico vi spiego perché La donna in nero non mi ha lasciato molto, nonostante le mie alte aspettative.
Autore: Susan Hill
Pagine: 188
Prezzo: € 15,00
Editore: Polillo Editore
Pagine: 188
Prezzo: € 15,00
Editore: Polillo Editore
Trama: Il giovane avvocato londinese Arthur Kipps viene incaricato dal principale di recarsi in uno sperduto villaggio per presenziare ai funerali di un'anziana cliente e occuparsi della gestione dell'eredità. La signora Drablow, vedova da poco dopo le nozze, viveva da reclusa in una lugubre dimora circondata da nebbiose paludi. Per Arthur, in procinto di sposarsi, è l'occasione di dimostrare finalmente le sue capacità. Così, quando al suo arrivo s'imbatte in una strana reticenza riguardo alla casa e alla sua eccentrica abitante, non se ne cura più di tanto. Né lo turba la presenza, al funerale, di una donna misteriosa e di antica bellezza di cui nessun altro sembra accorgersi. Ansioso di svolgere il suo incarico con efficienza e rapidità, Kipps decide, contro il parere di tutti, di fermarsi a dormire nella casa disabitata. Saranno notti da incubo, perché il terrore è una nebbia avvolgente come un sudario, il gemito del vento, il gracchiare di orridi uccelli, il pianto di un bambino, uno scalpitio lontano, un fruscio di vesti... Una donna in nero.
Da questa lettura mi aspettavo molto, soprattutto dal punto di vista dell'atmosfera. Trattandosi di un grande classico della letteratura horror/gotica speravo di trovare scene che mi riempissero di emozione, mi facessero venire i brividi e mi lasciassero con il fiato sospeso. Al contrario, purtroppo, questa lettura non mi ha lasciato molto. Soltanto sul finale ho provato un po' di emozione e sono entrata in comunione con la paura del protagonista; nel resto della storia mi sono sentita sempre piuttosto apatica. Non saprei bene come spiegarvi questa mia sensazione, perché in generale non posso dire che il libro non mi sia piaciuto... però non mi è nemmeno piaciuto! La storia è interessante, ma secondo me è sviluppata troppo lentamente e in modo molto ripetitivo. Lo stile dell'autrice è lento e pesante, ma dato il periodo in cui il testo è stato scritto non mi aspettavo diversamente.
Il problema principale per me è stato il non riuscire ad entrare in sintonia con le emozioni provate dal protagonista, un uomo terrorizzato, ma il cui terrore non trasuda dalle pagine e rimane intrappolato nell'inchiostro senza raggiungere chi legge. Questa cosa è abbastanza strana per un libro dell'orrore, dove normalmente è impossibile non provare qualche sentimento forte.
La storia del londinese Arthur Kipps parte come un racconto dello stesso protagonista, che cerca di far intraprendere al lettore un viaggio nel passato catapultandolo in uno dei momenti più spaventosi della sua esistenza. Quella della donna vestita di nero è una leggenda che diventa realtà o forse è una realtà che qualcuno ha voluto tramutare in fantasia per non spaventare i passanti. Fatto sta che il giovane avvocato si trova al cospetto di questa oscura signora e la sua maledizione gli piomba addosso, rivelandosi in un finale agghiacciante che corona quella che è stata una trama priva di particolari colpi di scena.
Insomma, vi consiglio di leggere questo libro perché la storia non è da buttare, però non vi invito a farlo partendo con aspettative altissime. Io sono rimasta neutrale per la maggior parte del tempo, quasi indifferente.
Non conoscevo questo titolo e non sapevo fosse un classico della letteratura gotica/horror! Però devo dire che l'apatia che hai provato nei confronti dei personaggi non mi attira alla lettura :/
RispondiEliminaOnestamente ci sono rimasta parecchio male.
EliminaLo sto leggendo, banale e noioso come pochi. Non credo migliorerà prima della fine.
RispondiEliminaSconsigliato