Chi sono?


io Mi chiamo Ilenia e sono una ragazza umbra estremamente curiosa, amante degli animali, della natura, delle scienze, del cibo, dei giochi da tavola/videogiochi e dei libri. Amo leggerli, viverli e respirarli. Non ho un genere preferito ed ho sempre pensato che cercare di abbracciare la lettura nel suo insieme sia un enorme pregio. Ammetto, però, di avere qualche difficoltà con alcuni generi, come gli erotici, gli storici e i gialli (che leggo più raramente rispetto agli altri). In questo blog scrivo della mia passione librosa, con recensioni e rubriche. Che altro posso dirvi di me? Sono laureata in Lingue e culture straniere e in Scienze socioantropologiche per l'integrazione e la sicurezza sociale. Non so ancora come sarà il mio futuro, ma sono molto determinata a scoprirlo. Ho la sfortuna nel sangue, ma cerco di sorridere alla vita!

lunedì 18 gennaio 2016

'Shamrock' Blogtour: #tappa3 | Estratti

Buongiorno lettori! Oggi è arrivato il mio turno per parlarvi del 'Shamrock' Blogtour, organizzato in collaborazione con l'autrice del libro, alcune youtuber ed altre blogger,
Nella mia tappa andrò a mostrarvi due estratti che Veronica ha deciso di condividere con voi, ma prima di iniziare vi ricordo un po' quali sono le regole per partecipare al giveaway che mette in palio due copie del romanzo. Esattamente! Un giveaway davvero ricco! Anche per questo motivo vi consiglio di iscrivervi al tour se non l'avete già fatto... siete ancora in tempo!



Regole per partecipare al giveaway:
(2 copie del libro in palio)
- Commentare una tappa a scelta;
- Inviare una mail a info@shamrock.website con l'oggetto 'GIVEAWAY';
- Iscriversi alla pagina Facebook del romanzo (se si ha questo social);
- Condividere la pagina Facebook del romanzo (se si ha questo social).


Finita la parte 'burocratica', eccomi qui finalmente per mostrarvi i sue estratti che l'autrice Veronica ha deciso di condividere con noi in questo tour! Spero che vi incuriosiranno un po' e che vi invoglino ancora di più a partecipare al tour e a voler conoscere il libro!


Primo Estratto
"Shamrock era un mondo incantevole, pieno di laghi, fiumi, foreste verdeggianti, infuocati deserti e scogli a picco sul mare. Per tutte le creature regnavano pace e prosperità. Uomini, fate, folletti, elfi, nani, draghi, maghi e altri esseri fatati convivevano in perfetta armonia, aiutandosi l'un l'altro con le diverse abilità dettate dalla propria natura. Il Regno era diviso in quattro contee e in ognuna di queste abitavano creature fatate legate all'elemento a cui era votata la contea. Tutte convivevano in pace con gli uomini, i maghi e le fate che, come i Sintiani, si trovavano ovunque. A Talam, la contea della Terra situata a nord, vivevano i Bruniti, i folletti, i nani, i trolls, le Driadi e i Goblins. Ad Areail, la contea dell'Aria situata a est, si potevano invece trovare le Silfidi, gli Argaentei, gli unicorni e i Lampestri. Griosagh, quella del Fuoco che si trovava a sud, era la dimora delle Salamandre, dei draghi e dei Dragonelfi, in altre parole gli elfi protettori delle uova di drago. La dimora delle creature d'acqua, come i Marinei, le Sirene, le Ninfe, i Kelpie e i Nettuni - temibili demoni acquatici - era invece Tabwathia, la contea più a ovest. Ognuna di queste creature aveva il compito di salvaguardare e prendersi cura della fauna e della flora presenti nella propria contea. Inoltre quasi ogni specie aveva una sua abilità specifica e, per questo, era conosciuta in tutto il Regno. I nani, per esempio, erano eccellenti minatori e avevano innanzitutto il compito di estrarre dalla terra le pietre preziose e di tenere sotto controllo le ricchezze del sottosuolo di Shamrock; le mettevano a disposizione di tutti affinché potessero venir creati gioielli, armi e armature tanto preziose quanto scintillanti. Gli gnomi erano abilissimi a intagliare il legno, i Marinei erano famosi per la bellezza e la raffinatezza delle loro ceramiche e le Sirene si occupavano di creare oggetti di quotidiana utilità in vetro, come per esempio bottiglie e bicchieri ma anche ciondoli, soprammobili e altre suppellettili. I Bruniti invece non avevano rivali nella lavorazione delle pelli, che venivano usate poi per costruire abiti caldi, resistenti e di splendida fattura. Vi erano poi delle categorie di creature che non avevano una contea fissa in cui vivere, ma si potevano trovare in tutto il Regno di Shamrock, poiché la loro presenza era fondamentale ovunque: si trattava delle fate, dei maghi, dei Sintiani, dei Draghi e degli uomini. Attraverso i loro incantesimi i maghi avevano, tra gli altri compiti, quello di rendere possibile la comunicazione di tutto il popolo del Regno che, secondo la stirpe d'appartenenza, parlava lingue diverse e agli altri incomprensibili. Maghi e fate poi, grazie ai loro prodigi, si assicuravano che l'armonia e la pace presenti nel Regno non fossero mai spezzate, curavano le malattie degli abitanti di Shamrock e risolvevano tutti i loro problemi. Tuttavia, per compiere gli incantesimi, avevano bisogno della luce solare e delle pietre che portavano al collo, dalle quali ricavavano in parte l'energia e la forza necessaria per compiere le loro magie. I Sintiani erano un popolo nomade, che viveva in carri di legno colorati e si spostava sempre in carovane di dieci o quindici calessi: di solito, non si dividevano mai e formavano un vero e proprio clan. Oltre a essere abili giocolieri e circensi, componevano canzoni e filastrocche, storie fantastiche e favole, per far sì che il passato e la storia di Shamrock non fossero mai dimenticati. Avevano la capacità di trasformarsi ciascuno in un animale, sempre lo stesso durante il corso di tutta la vita. Il compito dei draghi, creature magiche e misteriose, era soprattutto quello di difendere i confini del Regno. Gli uomini, che rappresentavano la comunità più numerosa e più debole di Shamrock, dovevano collaborare con le creature del Piccolo Popolo per garantire l'armonia e la pace. Spesso si sentivano inutili, senza poteri magici o abilità particolari, ma c'era sempre qualche saggio nano, un vecchio elfo, un mago intelligente o una fata saccente a ricordargli che anche il loro contributo era indispensabile, proprio come quello fornito dalle creature appartenenti alle altre razze che popolavano il Regno. Infine c'erano gli altri piccoli esseri fatati, come gli Spiritelli e i Fortunelli - i gatti magici - per esempio: il loro compito principale era simile a quello degli uomini, dovevano adoperarsi affinché tutto continuasse ad andare per il meglio. L'aiuto di ognuna di queste creature, anche della più piccola, era importante, anzi fondamentale per permettere al Regno di prosperare e vivere in armonia. «Ma, un giorno, tutto cambiò...»"


Secondo Estratto
"Una volta scesi ai piedi del grande noce, Aidan e Gwénaël vi trovarono Idwail e lo salutarono con allegria. Avvicinandosi a lui, si accorsero che portava sulle spalle una faretra di foglie intrecciate contenente numerose frecce di legno dalle punte di selce. Tra le mani l'elfo reggeva un arco di legno intagliato dalle dimensioni ragguardevoli. Dopo aver estratto una freccia dalla faretra la incoccò, e socchiudendo gli occhi prese la mira prima di tendere la corda facendola vibrare. I ragazzi si zittirono e stettero a guardare Idwail, applaudendolo quando la punta di pietra andò a conficcarsi in profondità in un nodo del tronco, proprio al centro del grande noce su cui era costruita la capanna. «Però! Hai una mira perfetta!» esclamò Gwénaël accompagnando le sue parole con un fischio d'ammirazione. «Oh... questo... questo è soltanto un giochetto da bambini!» esclamò l'elfo con tono incurante, incoccando un'altra freccia e mandandola dritta a colpire la mela sul palmo della mano di Tristan appena unitosi ai tre. «Dì un po' sei diventato matto?» urlò spaventato lasciando cadere nell'erba le due metà del frutto scelto per la colazione. «Nient'affatto! Stavo solo mostrando a tuo fratello e ad Aidan come si maneggia un arco!» «Tieni!» intervenne Azzurra porgendo le due metà della mela a Tristan. La ragazza aveva assistito a tutta la scena, in compagnia della sorella, e non poté fare a meno di scoppiare a ridere nel vedere sulla faccia dell'amico un'espressione tanto meravigliata quanto atterrita. «No, no grazie mi è passata la fame!» borbottò lui indirizzando uno sguardo in tralice all'elfo e al fratello maggiore. Questi scoppiarono in una risata, e subito furono imitati da Azzurra e Aidan. «Vado a vedere se Lara vuole scendere!» esclamò poi d'un tratto Gwénaël: si era accorto di quanto il fratellino stesse per scoppiare, colmo di rabbia e di vergogna, per essersi mostrato tanto impaurito e malfidente. Sperava che andandosene lui sarebbe riuscito a calmarsi. «Cos'è successo? Ho sentito urla e risate laggiù!» chiese la ragazza incuriosita. «Oh... niente di importante... Idwail ha soltanto rovinato la colazione a Tristan!» spiegò lui trattenendo a stento una risata e scuotendo il capo. Poi, mentre la aiutava a sistemarsi nella cesta per poi azionare la carrucola così da permetterle di raggiungere il suolo, le raccontò quanto accaduto poco prima. «...siamo i migliori arcieri di Shamrock!» queste furono le parole udite dai due giovani, mentre si avvicinavano agli altri. «Buongiorno!» salutò Lara con un sorriso radioso. «Ho sentito della tua abilità con arco e frecce, è davvero così?» «Certo che si!» confermò l'elfo tendendo la corda dell'arco tenuta ancora tra le mani e scoccando un'altra freccia, mandandola poi a conficcarsi proprio al centro di quella scagliata in precedenza così da dividerla perfettamente in due. «Mai visto niente di simile!» esclamò Aidan ammirato. E tutti gli altri annuivano alle sue parole trattenendo il fiato. «Al castello avevamo degli arcieri ma, al tuo confronto, non erano altro che goffi e distratti giullari capaci solo di darsi arie di superiorità.» «Cosa sono?» chiese poi Azzurra indicando gli strani simboli incisi sull'arco e rilucenti sotto i raggi del sole. «Si tratta di incantesimi di protezione. Sono scritti in antico Andunësil. Neppure io sono in grado di decifrare quanto dicono» rispose Idwail facendo scorrere un dito sulle parole intagliate. «Andu... cosa sarebbe?» domandò Gwénaël incuriosito. «Andunësil» ripeté l'elfo scandendo bene la parola «Significa Elfico Antico. Nella nostra lingua, infatti, il nome del nostro popolo è Andunë Sidhe cioè Esseri di Luce. Nella Lingua Comune invece veniamo chiamati elfi» I ragazzi lo guardarono incuriositi come se lo vedessero per la prima volta. Sei sguardi curiosi si posarono ancora una volta sulla sua incredibile massa di riccioli castano rossicci, che non riuscivano però del tutto a celare le orecchie a punta, il suo viso privo di segni del tempo, il suo sorriso gentile e suoi occhi grigi a forma di mandorla. «Serdar mi ha detto che i folletti appartengono alla Terra e che di essa devono servirsi per le loro magie, giusto?» disse d'un tratto Viola rompendo il silenzio calato sul gruppetto. «Sì, è così!» «E voi, voi Esseri di Luce... Qual è l'elemento al quale appartenete?» «Chiamaci pure elfi come tutti, non è affatto un termine dispregiativo, se pensavi a questo chiamandoci in quell'altro modo!» esclamò Idwail scoppiando in una risata. «In ogni caso...» continuò dopo aver ripreso fiato «... il mio popolo ha la capacità di governare la Terra e l'Aria. Siamo le uniche creature magiche, insieme alle fate e ai maghi, a essere in grado di servirci di più di un elemento per le nostre magie». Come per meglio sottolineare le sue parole Idwail tese di nuovo la corda dell'arco e lanciò un'altra freccia. Questa volta prese a volteggiare nel cielo formando il disegno di una stella a cinque punte nell'aria, per poi finire a incastrarsi nel terreno in profondità. Subito dopo da essa cominciarono a spuntare delle minuscole gemme, delle sporgenze invisibili ai ragazzi dalla distanza alla quale si trovavano. Poi, in brevissimo tempo, quei piccoli gusci scuri si ruppero e da essi fuoriuscirono minuscoli riccioli verdi: in un batter d'occhio questi si tramutarono in tante foglie di un brillante verde scuro, rendendo viva ciò che fino a poco prima non era altro che l'asta di una normale freccia di legno. «Su, ora basta!» li redarguì dopo un po' arrossendo e sentendosi in imbarazzo per il modo in cui i suoi alunni lo stavano osservando. «Non vorrete mica sprecare il vostro giorno di riposo in questo modo, vero?» «Idwail ha ragione!» esclamò Gwénaël «Chissà quando ci ricapiterà di avere un po' di tempo per noi!» «Un'ultima cosa...» intervenne Aidan «Insegnerai anche a noi ad usare arco e frecce?» Nell'udire quelle parole Tristan impallidì. Ne aveva avuto abbastanza per quel giorno, e sapeva di non poter certo eccellere in quella disciplina. «No. Non si può diventare arcieri da un giorno all'altro. Ciò richiederebbe anni e anni di allenamento, e poi per voi tirare con l'arco sarebbe solo d'impiccio. Pensando a quanto vi attende sarebbe alquanto complicato se ognuno di voi dovesse portare con sé un arco dalle dimensioni uguali al mio.» Poi, constatando l'evidente sollievo di Tristan e delle gemelle a quella notizia, l'elfo scoppiò a ridere divertito."


E per oggi è tutto!
Non perdetevi la prossima tappa sul canale LadyEiry!

8 commenti:

  1. Un libro veramente molto bello! Ho voglia di leggerlo!

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  2. questo libro mi sta catturando sempre più

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  3. Io partecipo al blog tour perchè adoro questo genere di romanzi, incentrati su esseri mitologici e leggende! I due estratti non fanno che confermarmi la bravura della autrice, sono veramente scritti bene!

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    1. Sono sicura che l'autrice sarà stra-felice di leggere questo tuo commento!

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