Chi sono?


io Mi chiamo Ilenia e sono una ragazza umbra estremamente curiosa, amante degli animali, della natura, delle scienze, del cibo, dei giochi da tavola/videogiochi e dei libri. Amo leggerli, viverli e respirarli. Non ho un genere preferito ed ho sempre pensato che cercare di abbracciare la lettura nel suo insieme sia un enorme pregio. Ammetto, però, di avere qualche difficoltà con alcuni generi, come gli erotici, gli storici e i gialli (che leggo più raramente rispetto agli altri). In questo blog scrivo della mia passione librosa, con recensioni e rubriche. Che altro posso dirvi di me? Sono laureata in Lingue e culture straniere e in Scienze socioantropologiche per l'integrazione e la sicurezza sociale. Non so ancora come sarà il mio futuro, ma sono molto determinata a scoprirlo. Ho la sfortuna nel sangue, ma cerco di sorridere alla vita!

giovedì 26 marzo 2020

Recensione: 'Il corniciaio' di Luciano Pomoni

Buongiorno lettori! Quest'anno sto partecipando a diverse iniziative su Instagram, dove lo scopo finale è quello di leggere il più possibile libri che attendono da molto sui nostri scaffali. Ho deciso di leggere Il corniciaio per il mese di Marzo della sfida #LeSfideLibroseDiErcole ideata da Lucrezia Scali e Desperate Bookswife, scalando dagli obiettivi la voce 'un libro pubblicato da almeno cinque anni'. Nei prossimi giorni, comunque, penso che vi farò un post dove vi parlo delle varie sfide molto easy a cui sto partecipando!

Titolo: Il Corniciaio
Autore: Luciano Pomoni
Pagine: 202
Prezzo: € 14,00
Editore: Runa Editrice

TramaNord est. La primavera è turbata da una serie di misteriosi delitti. In un sottobosco di prostituzione balcanica, ambienti omosessuali ed esoterismo orientale, Federico, un ambiguo corniciaio trentenne, Emma, giovane e affascinante psicologa e Massimo, misterioso cultore di magia nera, incrociano le loro solitudini. In un gioco di specchi, dove ciò che appare è solo un riflesso della realtà, il commissario Mario Angeletti cercherà tenacemente di dare un volto e un nome al misterioso "angelo della morte".


Su questo libro devo sin da subito dire una cosa: non è assolutamente come me lo aspettavo. Questa volta lo intendo sia in senso positivo che negativo. In che senso? Ora ve lo spiego.
Il Corniciaio è la storia di Federico, un ragazzo che ci riserva molte sorprese nel corso della trama. Il fulcro centrale sembra proprio lui, anche se in realtà nonostante non sia lui a primeggiare tra le pagine, il vero protagonista di questo libro è Massimo. I due personaggi sono uno l'opposto dell'altro, ma hanno una cosa in comune: nascondono un segreto. I loro segreti non possono essere paragonati, almeno fino a circa metà romanzo, dove delle svolte rendono la storia improvvisamente piena di colpi di scena che riguardano entrambi i personaggi. Al loro fianco ad un certo punto troviamo Emma, una psicologa che gioca tra Federico e Massimo con due intenti molto diversi. Questo personaggio, seppur abbia un importante ruolo nel libro, non viene caratterizzato in maniera forte e rimane una sorta di puntino che di tanto in tanto si ingrandisce fino ad inglobare il resto.
La storia di Federico inizia con un gioco, quello di impersonare una persona irreale per avere nuovi amici e prosegue intrecciandosi a quella di Massimo, che si presenta macabra e per un certo verso anche folle.
Il Corniciaio ci butta dentro ad una realtà fatta di segreti da svelare che si rincorrono, mangiandosi a vicenda. Si inizia dall'omosessualità di uno dei personaggi, che segna una svolta fondamentale nel corso della storia, fino ad arrivare all'esoterismo praticato sin da subito da Massimo. Quest'ultimo è un personaggio davvero inquietante e non nego di averlo trovato disgustoso oltre che pazzo.
La storia scorre molto bene fino a poco più di metà libro, poi però, nonostante lo stile rimanga spedito e leggero (escluse le parti dedicate a Massimo, che sono ricche di note che permettono al lettore di comprendere di cosa si stia effettivamente parlando riguardo i riti di magia nera), l'ultima parte mi è scivolata addosso con fatica. Da una trama ricca di azione si passa ad una storia che avanza quasi per inerzia, che ci viene raccontata dalla sola voce del Commissario Angeletti e che per questo si trasforma in una sorta di elenco di accadimenti avvenuti. Il finale lascia un po' di amaro in bocca, ma ricorda anche che non sempre la giustizia è in grado di contener ciò che sembra inafferrabile.

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