Chi sono?


io Mi chiamo Ilenia e sono una ragazza umbra estremamente curiosa, amante degli animali, della natura, delle scienze, del cibo, dei giochi da tavola/videogiochi e dei libri. Amo leggerli, viverli e respirarli. Non ho un genere preferito ed ho sempre pensato che cercare di abbracciare la lettura nel suo insieme sia un enorme pregio. Ammetto, però, di avere qualche difficoltà con alcuni generi, come gli erotici, gli storici e i gialli (che leggo più raramente rispetto agli altri). In questo blog scrivo della mia passione librosa, con recensioni e rubriche. Che altro posso dirvi di me? Sono laureata in Lingue e culture straniere e in Scienze socioantropologiche per l'integrazione e la sicurezza sociale. Non so ancora come sarà il mio futuro, ma sono molto determinata a scoprirlo. Ho la sfortuna nel sangue, ma cerco di sorridere alla vita!

venerdì 18 dicembre 2020

Recensione: 'Liber' di Domenico Petrucci

Buongiorno amici e buon venerdì! In questo periodo molto particolare, sto passando perlopiù il mio tempo a leggere, studiare e giocare a Slyrim (amo questo gioco, porto avanti la stessa partita ormai da anni!). Tra i vari libri letti nella scorsa settimana c'è Liberi, per la cui copia devo ringraziare moltissimo l'autore.

Titolo: Liber
Autore: Domenico Petrucci
Pagine: 297
Prezzo: € 13,50
Editore: Albatros

Trama: Il mio primo sguardo sul mondo, sull'universo e sulla realtà, l'ho dato attraverso le pagine macchiate di inchiostro dei miei autori preferiti. Mi sono ritrovato a cenare con Trimalcione ed i suoi stravaganti commensali leggendo il Satyricon, ho visto Beatrice scendere dal cielo quando ho approcciato i testi danteschi, ho esplorato i confini dell'umanamente conoscibile con Kant, ho guarito il mio animo dalla paura ascoltando Epicuro, ho sentito il dolore di Didone leggendo l'Eneide ed ho riso come un bambino grazie alle novelle del Boccaccio. La letteratura e la filosofia sono state le mie prime magistrae vitae e questo piccolo libricino altro non è che il risultato di questi miei anni passati chino come il Leopardi sulle mie amate carte, ora intrise di poesie d'amore, di lamento e di denuncia sociale, di discorsi filosofici dai caratteri e dai temi più disparati, lettere, novelle ambientate in differenti epoche e mille altre cose che non gli consentono una definizione conforme a quelle tradizionali, ma che le rendono espressione dei miei studi giovanili. Sicuramente tornerò a macchiarne altre di carte come queste, sapendo bene che esse sono state e saranno sempre per me come il pane per l'uomo che soffre i morsi della fame.



Domenico Petrucci è un vero e proprio classicista e questo amore viene rilasciato in ogni sua parola e frase. Di conseguenza, Liber è un libro fortemente legato alle icone classiche e già da subito si apre facendoci pensare al Decameron di Boccaccio. Il libro si apre, infatti, con un gruppo di ragazzi che decide di raccontare alcune storie. Questa parte, lo dico onestamente, è stata la mia preferita perché i racconti erano scorrevoli e sì semplici, ma anche ricchi di una morale tutta da scoprire. Devo dire che è stato molto piacevole scoprire la prosa dell'autore, che mi ha riscaldato il cuore con la sua semplicità e con le idee ad essa collegata.
Liber è un titolo molto particolare, che l'autore suddivide in parti alternando la prosa ai versi. Le creazioni in metrica occupano la maggior parte del libro, dividendosi tra poesie e odi. Per parlarvi delle mie emozioni, unisco a questa sezione metrica anche la parte dedicata ai pensieri (ovvero aforismi, frasi, pensieri dell'autore trascritti così come pensati nel corso del tempo). Seppur le tematiche molto disparate e lo stile dell'autore rendano questa parte molto appagante, devo dire che l'autore si è forse concentrato troppo su questo stile di scrittura che ad un certo punto è diventato inevitabilmente pesante. Nonostante il tutto mi sia piaciuto, avrei preferito che l'autore dedicasse più spazio ai racconti piuttosto che al resto. Alcune poesie sono molto lunghe e intrigano particolarmente il lettore, creando con lui un intreccio invisibile di emozioni. Essendo però tantissime, il lettore ad un certo punto si trova disperso nel mare di parole. Credo che la disparità di spazio dedicato alla prosa e al resto sia l'unico difetto di questo libro (e parlo con cognizione di pausa perché, come sapete già, adoro leggere poesie).
Nella parte finale l'autore torna a scrivere in prosa dedicando una parte del suo libro a degli articoli quasi giornalistici (da lui chiamati discorsi) dove approfondisce alcune tematiche da lui prese in considerazione. E' stato interessante leggere i vari discorsi sull'omosessualità, i professori, l'Italia, la donna (e molto altro).
Domenico Petrucci è riuscito ad incuriosirmi con il suo libro, che mi sento di consigliare con una piccolissima premessa: non è un romanzo, è l'insieme di più stili (cosa che lo rende estremamente interessante, a mio parere) ed argomenti e questo potrebbe farlo sembrare pesante in alcuni punti, ma non abbastanza da non dargli una chance.

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