Buongiorno amici lettori! Oggi sono qui per parlarvi dell'ultima opera di Debora Spatola, autrice che ho conosciuto proprio all'inizio di quest'anno e che mi ha letteralmente rapito il cuore con la sua prima saga: Avvento.
Serie: Emre #1
Autrice: Debora Spatola
Pagine: 417
Prezzo: € 16,50
Editore: Delrai Edizioni
Trama: Il giorno del suo diciottesimo compleanno, Emre vorrebbe un unico regalo dai suoi due padri: poter uscire da sola e senza il loro controllo. Emre, infatti, da che ha memoria, ha sempre vissuto tra le quattro mura di una casa come se fosse prigioniera, traslocando di tanto in tanto, e comunque sotto la stretta sorveglianza di Wender e Cristiano, due uomini che di rassicurante non hanno proprio nulla. E non è l'unica stranezza della sua vita, perché, quasi ogni giorno, viene sottoposta a un prelievo di sangue di cui lei stessa non conosce le ragioni. Wender la rassicura e la tranquillizza ogni mattina presto, portandola a fidarsi di una situazione che di normale ha ben poco. Emre, però, è stanca di sentirsi dire ciò che deve fare e decide così di dare una svolta alla propria esistenza, iniziando a fare domande e tentando di convincere le sue guardie del corpo che è in grado di cavarsela da sola. Ma c'è lo spettro di un terzo uomo ad aleggiare su tutti loro, una presenza spietata che non la lascerebbe mai libera di scegliere. Chi è il terzo? E perché non vuole lasciarla libera? Il primo libro di una trilogia sorprendente, Emre - Libro zero, svela pagina dopo pagina la verità di una storia incredibile, incalzante e mai scontata. Scienza e fede, amore e ragione, libertà e prigionia, sono le dicotomie che attraversano l'intera narrazione, regalando al lettore forti emozioni e una lettura indimenticabile.
Debora Spatola ha dato il via a quella che sembrerebbe essere una nuova interessantissima serie. Nel volume si mescolano fantasy, fantascienza e romance (in parte decisamente minoritaria) creando un perfetto connubio di generi.
I personaggi non sono tanti ed hanno tutti un ruolo ben preciso nella storia. Nessuno è messo a caso tra le pagine ed anche quello che sembra il personaggio più inutile si rivelerà essere in realtà fondamentale.
Emre è una ragazza particolare, frutto di una mente malata. Non si tratta della classica protagonista presente in libri di questo genere. Non la definirei né un'eroina né una persona coraggiosa e forte. Emre è fragile e nonostante i suoi diciotto anni sembra una bambina. La vita non le ha permesso di essere adulta e questa cosa si nota moltissimo mentre si legge. Spesso il lettore si trova in conflitto con questa ragazza dai nervi scattanti ed è anche per questo che la ho trovata particolarmente interessante. Si fa fatica ad affezionarsi a lei, ma non appena lo si fa è impossibile abbandonarla al suo destino. Al suo fianco troviamo altre persone, tra cui Wender, il mio personaggio preferito in assoluto. Su di lui ho inizialmente avuto dei dubbi, perché aveva degli impulsi che non riuscivo a comprendere. Poi, però, ho iniziato ad amarlo. Anche Cristiano non è male, così come la dolce Panama che si rileva protagonista della maggior parte dei colpi di scena.
Questi ultimi sono continui e donano al libro un ritmo incalzante, nonostante la prima parte appaia lenta. Emre infatti è un libro che parte lentamente, mettendo quasi confusione nella testa del lettore. Credo sia un qualcosa di voluto, perché superate le prime cento pagine si cominciano a riempire delle caselle e chi legge si rende conto di aver finalmente compreso moltissime cose della parte precedente. Il meglio però, lo devo dire, avviene tutto nella seconda metà. E' da qui che si comincia a ragionare sul serio: si cerca di indovinare le identità di tutti i soggetti misteriosi, si cercano di districare gli intrecci e i rapporti; è da qui che viene fuori la vera Debora Spatola: quella che scrive scene forti senza farle apparire violente, sentimenti che diventano enormi nel cuore del lettore. Così come era capitato in Avvento, la seconda parte di Emre mi ha letteralmente distrutta. Ho iniziato a provare tutte le emozioni della protagonista e dei suoi compagni, fino al punto di sentire dolore una volta concluso il volume. Voglio immediatamente il seguito, se non si fosse capito!
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