Chi sono?


io Mi chiamo Ilenia e sono una ragazza umbra estremamente curiosa, amante degli animali, della natura, delle scienze, del cibo, dei giochi da tavola/videogiochi e dei libri. Amo leggerli, viverli e respirarli. Non ho un genere preferito ed ho sempre pensato che cercare di abbracciare la lettura nel suo insieme sia un enorme pregio. Ammetto, però, di avere qualche difficoltà con alcuni generi, come gli erotici, gli storici e i gialli (che leggo più raramente rispetto agli altri). In questo blog scrivo della mia passione librosa, con recensioni e rubriche. Che altro posso dirvi di me? Sono laureata in Lingue e culture straniere e in Scienze socioantropologiche per l'integrazione e la sicurezza sociale. Non so ancora come sarà il mio futuro, ma sono molto determinata a scoprirlo. Ho la sfortuna nel sangue, ma cerco di sorridere alla vita!

venerdì 23 ottobre 2020

Recensione: 'Il giovane Achille' di Alessandro Ricci

Buongiorno amici lettori! Così come abbiamo iniziato la settimana insieme a una recensione, direi anche di chiuderla allo stesso modo! Oggi vi parlo di Il Giovane Achille, un libro per ragazzi che mi ha piacevolmente sorpresa. Ora vi spiego perché!

Titolo: Il giovane Achille
Autore: Alessandro Ricci
Pagine: 219
Prezzo: € 12,00
Editore: NPS

TramaA tredici anni, Alessio non sopporta nessuno. Né i suoi compagni, sempre pronti a sparlargli alle spalle, né suo padre, da cui si è allontanato dopo la morte della moglie. Ma soprattutto odia se stesso. Colpa del suo tallone d'Achille, una malformazione fisica che lo costringe a camminare zoppicando, attirando risatine e commenti, che alimentano la rabbia che si porta dentro. Un giorno, la fiamma dell'ira esplode, costringendo il padre a inviarlo a un campo estivo, sperando di favorire così la sua socialità. Ma al Campeggio Sorriso Alessio non imparerà solo regole e disciplina. Tra sortite notturne, giochi a Palla Mortale e misteri sotterranei, conoscerà il valore dell'amicizia e l'importanza di vivere ogni giorno a pieno. 


Da bulleggiato a bullo, quanto è breve la distanza se si è in preda alla rabbia? Il libro di Alessandro Ricci nasconde questa domanda tra le sue pagine, dove conosciamo Alessio, un ragazzino di tredici anni con un difetto fisico che lo porta a zoppicare mentre cammina. Alessio viene preso in giro per questo suo problema, il bullo della scuola lo ha preso di mira. Eppure ci sono dei momenti in cui anche il nostro protagonista, accecato dalla rabbia, diventa una specie di bomba vagante a sua volte. Il giovane Achille vuole ricordare che riuscire a gestire la rabbia è fondamentale tanto quanto affrontare il problema che la ha causata. Alessio è un bambino solo: la madre è morta, il padre lo ha improvvisamente lasciato alla sua strada e il suo essere chiuso e schivo non gli ha permesso di farsi degli amici. La svolta si ha quando, dopo l'ennesima zuffa, il suo papà lo spedisce al Campeggio Sorriso, un campo estivo davvero particolare.
Dal momento in cui si entra nel campo, il lettore sente un leggero tepore sulla pelle. E' palese che quell'istante segnerà il cambiamento ed è proprio così: Alessio trova finalmente degli amici, gli A.K.E.I, un gruppetto di ragazzini dove si infila anche il tutor della squadra. Pensiamo sempre che soltanto i bambini subiscano il bullismo e la solitudine, ma non è così. Ed è proprio questo il caso di Ciro, il tutor della squadra dei Koala, quella toccata ad Alessio e ai suoi nuovi amici durante lo smistamento iniziale al campo. Ciro non è più un bambino, eppure il suo cuore si illumina quando viene incluso nel gruppetto degli A.K.E.I, cosa che mi ha ricordato che la vita non è sempre scontata come sembra e che la solitudine può infiltrarsi in qualsiasi cuore, anche dove meno ce lo aspettiamo.
La cosa che più mi ha divertito di questo libro è che ho trovato alcuni particolari che mi hanno ricordato Matilda sei mitica. Parlo della gabbia nascosta nell'ufficio del direttore del campo, ovvero il luogo spaventoso dove tutti i bambini temono di venire rinchiusi e, ovviamente del direttore stesso: il signor Trisunto, un personaggio spregevole che si fa riconoscere fin da subito per la sua scorbutaggine e la sua poca voglia di condividere del tempo con i bambini. In realtà, Trisunto i bambini li odia. Il suo obiettivo è un altro; il campo è tutta una copertura... non dico altro, altrimenti vi svelo particolari troppo succulenti!
La storia è davvero bella, parla di amicizia, di amore, di riscatto, di voglia di scacciare la propria solitudine. Il tutto è narrato da uno stile semplice e divertente, dove il narratore a volte si interfaccia con il lettore lasciandolo di stucco. A dare ancora più atmosfera ci sono le illustrazioni a colori di Stefania Franchi. Davvero molto belle!

5 commenti:

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