Buongiorno lettori! Oggi ho un post particolare per voi, che tratta la presentazione di un libro italiano avvenuta a Ponte San Giovanni, un paese della mia stessa provincia (anche se non vicinissimo a casa mia). Grazie ad un annuncio fattomi dalla Dunwich Edizioni, ho scoperto e partecipato alla presentazione di 'Bet', opera di Fabio Tacchi. Spero che questa sia solo una delle mie prime occasioni! E' sempre bello scoprire nuove opere e, fra noi blogger, forse è anche meglio. E' bello collaborare con CE efficaci, che trovano un minuto per invitarti ad una presentazione, per recensire e scoprire. Personalmente, essere ripagata con tutte le storie che oggi conosco è molto più importante di quanto possa esserlo guadagnarci sopra (ogni riferimento è puramente casuale, ma è risaputa la recente faccenda dei book blogger per profitto. Farsi pagare per recensire libri e partecipare ad eventi simili è una cosa terribilmente pessima). In ogni caso, lasciamo stare questo argomento e passiamo a 'Bet'!
Foto1: a sx Claudio Stella, a dx Fabio Tacchi | Foto2: la pila di 'Bet' in mostra | Foto3: Fabio autografa le copie del suo romanzo | Foto4: dedica ed autografo di Fabio Tacchi sulla mia copia | Foto5: a sx Fabio Tacchi, a dx io.
Alle 18:10 è iniziata, presso la Liberia Grande di Ponte San Giovanni (PG), la presentazione di 'Bet', un romanzo definito un pò thriller, mistery, un pò atipico. L'evento si è svolto in compagnia di Fabio Tacchi, un timido grafico neo scrittore, e Claudio Stella che ha iniziato l'evento rispondendo all'ipotetica domanda più famosa del mondo.
- Cos'è 'Bet', perché leggerlo?Secondo Claudio, Fabio è riuscito a creare una storia efficace nonostante sia alle prime armi con questo lavoro di scrittore. Il libro presenta diversi punti a sui favore.La prima cosa è l'organizzazione stessa del romanzo in grado di agguantare il lettore ed intrappolarlo in una morsa di curiosità, interessarlo ed appassionarlo. Anche il linguaggio (nonostante ci sia ancora un margine di miglioramento) è davvero efficace ed incisivo, attraversato da una fetta di ironia un po' cinica che rende il romanzo leggero.Fondamentalmente importante ed attraente è Bet, la protagonista stessa. Un personaggio un pò sociopatico, quasi asessuato, dagli atteggiamenti che potrebbero essere definiti in alcuni momenti mascolini ed in altri puramente femminili. Bet è una straniera. Straniera nel senso che non appartiene a niente: non ha un passato, non ha un futuro. Vive solo del suo presente, esclusivamente privo di socializzazione se non per alcuni momenti vissuti attraverso una stranissima chat virtuale. L'unica cosa che ha è un lavoro privo di sentimento se non sadismo.Il romanzo permette di conoscere l'impossibilità di una comunicazione sociale e perciò è perfettamente attuale: le persone sono delle formiche laboriose e frettolose che, oltre quello, non sanno che senso dare alla propria vita.
Insomma, Claudio ha dato molti motivi per cui interessarsi all'opera di Tacchi, ma come si definisce l'autore? Appena arrivato il suo momento di parlare, Fabio ha abbattuto il muro dell'iniziale timidezza, ironizzando un poco su se stesso e sul suo romanzo con tutti i presenti. Non ritiene di essere un famigerato scrittore, ma si sente comunque un po' artista perché, dice lui: "artista è qualcuno a cui manca qualcosa" ed è proprio da questo che è nato 'Bet': perché scrivendo, l'autore esiste un pò di più.
- Come nasce il mondo di 'Bet'?
A detta dell'autore, l'intera storia è nata da una riflessione sull'esistenza delle cose e su come una cosa debba esistere per essere. Fabio si spiega: "Se creiamo interazioni dall'inizio, anche una persona che non esiste, allora esiste. Io lascio delle tracce e queste tracce fanno di me quello che sono". La storia di Bet infatti nasce nel momento in cui essa scommette di uccidere una persona. Persona che si inventa e che, successivamente, fa morire.
Il romanzo è cresciuto in Fabio per un lungo periodo, è stato un pensiero, un'idea che ha elaborato per parecchio tempo prima di metterla per iscritto. In esso espone il mondo secondo la sua personale idea, la sua visione della vita, sottolineando l'impersonalità dei luoghi e dei rapporti sociali; inserendo in questo modo una parte di sé in 'Bet'.
Passata la prima mezz'ora è tempo di domande. Ed è proprio in questo modo che Fabio risponde anche alla domanda che io stessa gli pongo. Chiedo in che modo, secondo lui, potrebbe provare a convincere una persona poco appassionata del genere a leggere comunque il suo romanzo. Egli risponde, infatti, che se 'Bet' va letto è perché è attuale, parla del mondo in cui viviamo. Definisce la sua opera un romanzo che parla di noi, camuffato in un thriller che, poi, presenta mille diverse sfumature al suo interno.
- Come mai la scelta di una protagonista femminile?
Stupendo tutti, Fabio afferma che inizialmente Bet non era una donna, bensì un uomo. L'unico problema è che, scrivendo, si è accorto che alcune delle scelte prese dalla protagonista erano estremamente femminili. Per questo motivo è nata la decisione di trasformare Bet in una donna bellissima. Una bellezza che, però, a parte l'aspetto curato ha un carattere ben poco femminile.
Da parte mia, non potevo certo andarmene prima di aver acquistato una copia del romanzo rigorosamente autografata! Sono molto felice di aver partecipato a questa presentazione. E poi, udite!, Fabio è riuscito ad incuriosire persino mia madre che, come sapete, non è proprio fatta per questo genere di romanzi!
Fatemi sapere se avete letto questo libro o lo leggerete!
*un saluto a tutti voi da me e Fabio!*
Grazie per seguirmi su G+ e sul blog, ricambio con piacere!
RispondiEliminaKiss
Paolo