Chi sono?


io Mi chiamo Ilenia e sono una ragazza umbra estremamente curiosa, amante degli animali, della natura, delle scienze, del cibo, dei giochi da tavola/videogiochi e dei libri. Amo leggerli, viverli e respirarli. Non ho un genere preferito ed ho sempre pensato che cercare di abbracciare la lettura nel suo insieme sia un enorme pregio. Ammetto, però, di avere qualche difficoltà con alcuni generi, come gli erotici, gli storici e i gialli (che leggo più raramente rispetto agli altri). In questo blog scrivo della mia passione librosa, con recensioni e rubriche. Che altro posso dirvi di me? Sono laureata in Lingue e culture straniere e in Scienze socioantropologiche per l'integrazione e la sicurezza sociale. Non so ancora come sarà il mio futuro, ma sono molto determinata a scoprirlo. Ho la sfortuna nel sangue, ma cerco di sorridere alla vita!

venerdì 17 marzo 2017

Recensione: 'Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve' di Jonas Jonasson

Buongiorno lettori! Oggi vi lascio la recensione di un libro che volevo leggere da tanto, tantissimo tempo! Non so perché, ma questa storia mi ha sempre attratta tantissimo, al punto che alla fine mia mamma ha deciso di regalarmi il libro, dopo che mi ero pentita (e molto lamentata) amaramente di non averlo preso in libreria quando era scontato.

Titolo: 'Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve
Autore: Jonas Jonasson
Pagine: 446
Prezzo: € 17,90
Editore: Bompiani
Traduzione: Margherita Podestà Heir

TramaAllan Karlsson compie cento anni e per l'occasione la casa di riposo dove vive intende festeggiare la ricorrenza in pompa magna, con tutte le autorità. Allan, però, è di un'altra idea. Così decide, di punto in bianco, di darsela a gambe. Con le pantofole ai piedi scavalca la finestra e si dirige nell'unico luogo dove la megera direttrice dell'istituto non può riacciuffarlo, alla stazione degli autobus, per allontanarsi anche se non sa bene verso dove. Nell'attesa del primo pullman in partenza, Allan si imbatte in un ceffo strano, giovane, biondo e troppo fiducioso che l'attempato Allan non sia capace di colpi di testa. Non potendo entrare nella piccola cabina della toilet pubblica insieme all'ingombrante valigia cui si accompagna, il giovane chiede ad Allan, con una certa scortesia, di vigilare bene che nessuno se ne appropri mentre disbriga le sue necessità. Mai avrebbe pensato, il biondo, quanto gli sarebbe costata questa fiducia malriposta e quella necessità fisiologica. La corriera per-non-si-sa-dove sta partendo, infatti. Allan non può perderla se vuole seminare la megera che ha già dato l'allarme, e così vi sale, naturalmente portando con sé quella grossa, misteriosa valigia. E non sa ancora che quel biondino scialbo è un feroce criminale pronto a tutto per riprendersi la sua valigia e fare fuori l'arzillo vecchietto. Un centenario capace di incarnare i sogni di ognuno, pronto a tutto per non lasciarsi scappare questo improvviso e pericoloso dono del destino.

Recensione:

Quando ho iniziato questo libro non sapevo bene cosa aspettarmi, perché la trama è davvero particolare. Mi immaginavo una storia stravagante, ma non mi aspettavo lo fosse così tanto. Il libro è come una grande biografia tutta dedicata ad Allan, il famoso centenario fuggito dalla casa di riposo. Si tratta, praticamente, di un intreccio di storie: una è quella del presente (ambientata nel 2005), l'altra è tutta la storia di Allan a partire da quando era bambino fino al giorno dell'evasione. Ho trovato parecchio paradossale la parte dedicata al passato, ma credo fosse questo l'effetto che l'autore voleva dare creando questa storia che di per sé è tutta un insieme di fatti assurdi. Anche la parte del presente è tutto fuorché ordinaria, però penso che secondo me sarebbe potuta bastare per completare il libro. 
Devo ammettere che fino agli ultimi capitoli non riuscivo a capire come mai l'autore avesse voluto creare tutti quei flashback che, se non fosse per i nomi e i personaggi che variano, si ripetono in modo abbastanza meccanico: problema, presidente, altro problema, altro presidente, salvezza. Solo in quegli ultimi capitoli, nel momento in cui il poliziotto riesce finalmente a scovare i fuggitivi, ho compreso il perché di tutta quella divagazione e me ne sono fatta una ragione.
Non so perché, ma nonostante il libro sia scritto in un modo estremamente semplice e scorrevole (leggevo pagine su pagine senza nemmeno rendermene conto e il libro scorreva sotto i miei occhi in un modo sorprendentemente veloce), devo ammettere di essere arrivata alla fine un po' appesantita, come se avessi appreso troppe informazioni. L'ultima parte, in particolare, è stata davvero lenta da affrontare per me.
Insomma, è una lettura che non mi pento di aver fatto e che mi è piaciuta, però non mi ha lasciato dentro dei sentimenti particolarmente chiari. E' un libro che consiglio? Sì, ma soltanto se avete davvero voglia di fare un lungo, lunghissimo, viaggio nella vita di Allan.

5 commenti:

  1. Io questo libro l'ho amato così tanto che addirittura appena Jonasson ha pubblicato il suo secondo libro, "L'analfabeta che sapeva contare", me lo sono comprato subito! Adesso è un po' che vorrei procurarmi "L'assassino, il prete, il portiere", ma ancora non ne ho avuto l'occasione.
    La cosa che ho apprezzato di più è sicuramente il suo humor un po' nero, abbastanza comune negli scrittori svedesi e in generale del nord dell'Europa. Poi vabbè sì, forse il passato di Allan era un po' ripetitivo, ma mi ha fatta morire dal ridere ogni volta - ho amato l'uso dello scrittore di personaggi veri della storia e di personaggi falsi, come il fratello scemo di Einstein che personalmente era il mio preferito in assoluto. XD
    Il film non mi ha molto soddisfatta, ma non è stato neanche troppo male. Solo che le gag mi facevano più ridere su carta.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sai che ho scoperto dell'esistenza del film solo pochi giorni fa? Stavo cercando il libro su internet e mi sono trovata davanti a delle immagini tratte dal film. Il signore che hanno scelto mi sembrava proprio rispecchiare il protagonista! Non so se lo guarderò, non sono un'appassionata di film xD
      Comunque sono davvero contenta che a te il libro abbia fatto ridere molto! Anche a me in alcune parti ha strappato qualche sorriso :D

      Elimina
  2. Proprio oggi mi è capitato questo libro tra le mani ed ero molto indecisa se prenderlo o meno, ma alla fine l'ho lasciato. Sembra interessante, ma non mi attira più di tanto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' un libro particolare, secondo me se non ti attira è meglio lasciarlo dov'è perché partendo dall'idea che non ti sembra chissà cosa, potresti finire con il non sopportarlo!

      Elimina
  3. Ciao Ilenia!
    L'anno scorso ho letto anch'io questo libro ma non l'ho neppure recensito.
    Carino, a tratti tragicomico e con personaggi assurdi. Però anche tante descrizioni del passato che ho trovato noiose e che, lo ammetto, ho proprio saltato a paragrafi interi!

    RispondiElimina

Grazie per la visita! Se ti va, ricordati di lasciare un commento. Risponderò al più presto!❤

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.