Buongiorno lettori e buon inizio settimana! In questi giorni sto leggendo parecchio, dato che posso finalmente concedermi un po' di tempo lontana dallo studio e, oltre a leggere, sto anche programmando diversi post da pubblicare qui nel blog! Uno dei primi è questa recensione, dove vi parlo di due titoli, racchiusi in un un unico volume.
Trama: Inizia il Grande Esodo di un antichissimo popolo simbionte, costretto a lasciare il suo pianeta dall'imminente esplosione del sole del sistema. Nonostante il dolore lacerante della separazione, la maggior parte intraprende un viaggio epico verso un nuovo mondo, figlio di due giovani Soli, dove ricominciare una nuova vita. Il cammino dei Mureani è una lunga storia d'amore tra loro e i Mondi Madre su cui lasceranno l'impronta.
Partiamo dal principio, ovvero Origini. Questo piccolo racconto narra una sorta di epopea, un'insieme di imprese che il popolo dei Mureani compie per trovare un nuovo pianeta dove vivere. Nonostante le poche pagine che l'autrice ha dedicato alla storia, in essa vengono raccontate faccende che si svolgono in diversi lassi temporali ed è interessante seguire il modo in cui i Mureani cercano di terraformare e rendere perfettamente vivibili i vari mondi in cui si rifugiano. Susanna Hawkwood ha anche inserito delle brevissime parti dedicate a battaglie spaziali, che nonostante siano state piccolissime parentesi, devo dire che mi hanno presa molto. Amo i titoli fantascientifici e i combattimenti ambientati nello spazio hanno uno spazio tutto per loro nel mio animo di lettrice.
Il racconto si conclude con una serie di appendici, che sono una particolarità molto interessante dell'autrice. Anche in Una piccola favola, primo libro che ho letto di Susanna Hawkwood erano presenti delle appendici e devo dire che apprezzo molto l'idea dell'autrice di inserire delle pagine utili a specificare alcuni elementi della storia. In questa parte finale, si viene catapultati nella mente di Susanna, che permette al lettore di conoscere non soltanto le fonti della sua storia, ma soprattutto i motivi che la hanno spinta a scriverla.
La seconda parte del volume è dedicata a La Cerva, titolo anche questo di stampo sci-fi, ma che ho trovato un po' più lento rispetto ad Origini. In questo secondo libro, al contrario che nel primo racconto, prevalgono la riflessione e l'introspezione, cosa che ha reso il testo un po' meno fluido rispetto all'altro. Lo stile narrativo ovviamene non cambia e l'autrice fa trasparire tutta la sua passione per i Mureani attraverso le righe e le pagine, ma qui si sofferma sul momento subito precedente a quello che è l'Esodo del popolo. Il Sole del sistema si sta spegnendo e la paura si unisce ad una meticolosissima organizzazione: tutto ciò che può portare vita in un nuovo pianeta viene trasferito in enormi navi spaziali, pronto per essere trasportato verso una nuova esistenza. Spicca su qualsiasi figura quella della cerva che, in attesa di due cuccioli, rappresenta una guida, un faro, ma soprattutto una speranza per il popolo. In La Cerva ho trovato il genere fantascientifico non rappresentato appieno come in Origini. Seppur ci siano un'ambientazione spaziale e una catastrofe sistematica alle porte, il libro si concentra meno sull'ambiente e più sui sentimenti, diventando quasi un testo totalmente riflessivo.
Sia Origini che La Cerva vogliono ricordare all'uomo che si deve voler bene alla propria Terra, perché senza di essa saremmo come figli senza una madre.
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