Chi sono?


io Mi chiamo Ilenia e sono una ragazza umbra estremamente curiosa, amante degli animali, della natura, delle scienze, del cibo, dei giochi da tavola/videogiochi e dei libri. Amo leggerli, viverli e respirarli. Non ho un genere preferito ed ho sempre pensato che cercare di abbracciare la lettura nel suo insieme sia un enorme pregio. Ammetto, però, di avere qualche difficoltà con alcuni generi, come gli erotici, gli storici e i gialli (che leggo più raramente rispetto agli altri). In questo blog scrivo della mia passione librosa, con recensioni e rubriche. Che altro posso dirvi di me? Sono laureata in Lingue e culture straniere e in Scienze socioantropologiche per l'integrazione e la sicurezza sociale. Non so ancora come sarà il mio futuro, ma sono molto determinata a scoprirlo. Ho la sfortuna nel sangue, ma cerco di sorridere alla vita!

lunedì 30 dicembre 2019

My personal reading challenge 2019 | Come è andata

Buongiorno lettori! Se vi ricordate, all'inizio di questo anno avevo creato una sfida totalmente personale (qui il post) per incentivarmi a leggere alcuni arretrati. Devo dire che è stato difficile perché, non so come, ad un certo punto dell'anno mi sono ritrovata con ancora tante letture arretrate e pochissimo tempo rimasto a disposizione. Probabilmente, se avessi avuto a disposizione anche la seconda metà di questo mese sarei riuscita a concludere anche la sfida dei classici, ma avendo dedicato tutta la prima parte di Dicembre alla maratona di lettura di cui vi ho parlato qui un paio di settimane fa, ho lasciato da parte l'ultimo classico che avevo scelto.
Comunque sia, in generale sono soddisfatta dei miei risultati e di seguito vi faccio vedere cosa sono riuscita a combinare!

SFIDA 1
Leggere 6 classici

Come detto poco sopra, questa è l'unica sfida che ho lasciato incompiuta perché non sono riuscita a trovare il tempo materiale per leggere l'ultimo libro della sfida. In ogni caso, ecco qui i titoli che ho letto: 
  1. Medea-Ippolito di Euripide (recensione);
  2. Storia di una Capinera di Verga (recensione);
  3. I Watson di Jane Austen (recensione);
  4. Cuore di tenebra di Conrad (recensione);
  5. Il principe di Homburg-La brocca rotta-Anfitrione di Kleist (recensione).

SFIDA 2
Concludere 3 serie

Questa sfida la ho conclusa veramente all'ultimo, perché la terza serie la ho finita di leggere a Novembre. E' stato difficile, perché quest'anno non ho avuto molta voglia di proseguire le serie che avevo in libreria. Alla fine, però, ce l'ho fatta! Le serie concluse, di cui trovate tutte le recensioni nel blog, sono:
  1. Il castello errante di Howl;
  2. Aria. La trilogia;
  3. Finché zombie non ci separi.

SFIDA 3
Fare un Project 10 Books

Il project me lo sono tolta dai piedi più o meno all'inizio dell'anno e devo dire che è andata molto bene. Sono sempre contenta di fare questa sfida, e lo sono ancora di più da quando ho deciso di non fare la tbr fissa. Il post del project lo trovate qui con tutte le recensioni dei libri letti: link.

SFIDA 4
La lettura che (non) va di moda: 10 libri

Questa sfida è andata molto bene ed è stata la mia preferita perché essenzialmente non mi sono dovuta impegnare tantissimo. Molti di voi, infatti, sanno bene che per un motivo o per un altro tendo a leggere spesso libri sconosciuti ai più. Alla fine ho praticamente raddoppiato la cifra che mi ero prefissata. Non penso di lasciarvi in questo post tutti i link alle recensioni dei libri letti, ma potete trovarle tutte qui.


Devo dire di essere piuttosto soddisfatta, anche se avrei sicuramente potuto fare di meglio concludendo qualche serie in più e completando i classici. Quasi sicuramente mi proporrò una nuova sfida anche nel 2020. Fra pochi giorni ve la mostrerò qui nel blog, intanto penso bene a quali obiettivi inserire!

Voi avete completato qualche challenge quest'anno?

venerdì 27 dicembre 2019

Recensione: 'Garry Hop. Il risveglio dei giganti' di Moony Witcher

Buongiorno lettori! Mentre leggete questo post io, mia sorella e Gennaro siamo in viaggio verso Avellino, dove passeremo la fine dell'anno (io e Gennaro anche l'Epifania). Siamo partiti questa mattina prestissimo, quindi dovremmo arrivare a breve. Nel frattempo, mentre il Flixbus ci culla con i suoi comodi sedili, vi lascio l'ultima recensione di questo 2019. Mi fa un po' strano dirlo, ma allo stesso tempo mi emoziona molto: significa che un nuovo anno sta per arrivare!

Titolo: Il risveglio dei giganti
Serie: Garry Hop #2
Autore: Moony Witcher
Pagine: 219
Prezzo: € 12,00
Editore: Giunti

TramaÈ il 21 marzo, primo giorno di primavera, e la musica rallegra la cerimonia della pace tra Verroti e Fiderbi. Il Ponte Akor è illuminato da candelabri di bronzo e tutti danzano felici. Ma si realizza ciò che Garry Hop ha sognato: un incubo nel quale l'isola di Hunnia veniva avvelenata. Il famigerato mercante Kornelius Gunterov, infatti, arriva alla cerimonia portando delle anfore colme di un veleno mortale. Kornelius con altri due banditi rapiscono Garry, Alina, la piccola Elly e lo sciamano Gropiùs. Si impossessano di un'aquila Uncinata volando alla volta di Hunnia per impossessarsi della natura magica e ottenere così il potere su entrambi i popoli. Durante il volo, però, l'Uncinata si rifiuta di planare sull'isola e Kornelius, per vendicarsi, getta il veleno letale sul Lago della Stella, facendo strage di pesci e inquinando la fertile terra di Hunnia. L'aquila prosegue comunque il volo planando su uno spuntone di roccia... non lontano da una terra sconosciuta: la terra dei Giganti.



Tornare da Garry ed Alina mi ha suscitato sentimenti contrastanti: la storia si apre con quella che mi è apparsa come una vera e propria rievocazione di un attentato e devo ammettere che la cosa mi ha fatto strano perché non avevo mai notato tanta crudezza improvvisa in un libro di Moony. Sono diverse, in realtà, le parti in cui si nota una certa violenza tra le pagine di questo libro, cosa non avevo trovato così marcata nel primo volume e che non ho mai notato in tutti gli altri libri dell'autrice. Questa cosa, insieme all'improvvisa supponenza di Garry, mi hanno lasciata interdetta.
Se ci siamo lasciati alle spalle un umile eroe, infatti, in questo volume ritroviamo un ragazzino pieno di sé che, forse per rabbia o forse per paura, si impone su tutti gli altri, Gropiùs compreso.
Alina, invece, si è persa un po' d'animo dopo l'ennesima delusione da parte di Kornelius, ma a parte questo ho ritrovato in lei la ragazza allo stesso tempo fragile, decisa e piena di voglia di veder fiorire la pace.
Oltre alle cose sopra descritte, il libro si presenta come una novità per due aspetti principali: cambia lo scenario e si aggiungono nuovi personaggi. L'amore, inoltre, diventa il fulcro principale attorno cui ruota la storia ed in questo ho ritrovato Moony, sempre pronta ad inserire sentimenti forti nei suoi volumi, i quali permettono di riflettere su alcuni aspetti della nostra vita. Questo è uno dei motivi per cui dico sempre che i suoi libri sono adatti non soltanto ai più giovani, ma anche ai più grandi.
Il mondo dei giganti mi è piaciuto tanto con tutte le sue creature e le sue terre; e mi è piaciuto anche il nuovo compagno di avventura di Alina e Garry. Questo gigante-bambino mi ha intenerita in più punti ed ho trovato la sua presenza davvero fondamentale nello svilupparsi della storia.
La storia scorre abbastanza velocemente, con un susseguirsi di momenti che mantengono altissima la concentrazione del lettore ed altri che alleggeriscono la lettura. Lo stile dell'autrice è scorrevole e semplice. Come sempre troviamo tantissimi termini alchemici e nomi particolari, ma questo non appesantisce la lettura perché, come sempre, Moony riesce a far abituare quasi immediatamente il lettore alle novità ed a tutti i nomi.
In generale devo dire che il libro mi è piaciuto, ma purtroppo non al pari del primo volume che avevo trovato più profondo sia nelle tematiche che nel modo in cui veniva data voce ai personaggi.
Sono curiosa di sapere se la storia proseguirà con un terzo volume, perché il finale non lascia bene intendere se ci sarà un seguito o no. Penso che sarei contenta in entrambi i casi.

mercoledì 25 dicembre 2019

Auguri di Buon Natale





Buongiorno amici lettori! Come ogni anno ci tengo a lasciare un piccolo post qui nel blog per farvi i miei migliori auguri per un felice Natale. Io quest'anno lo sto passando a casa, mentre capodanno lo festeggerò giù ad Avellino.
Spero che questa giornata di festa si stia rivelando gioiosa e piena di persone che vi vogliono bene e a cui ne volete anche voi. Invio un bacio ed un abbraccio ad ognuno di voi, a presto!

martedì 24 dicembre 2019

Blogtour: 'Dove inizia la tempesta' di Nicole teso | Tappa #1 - Presentazione libro

Buongiorno amici! Oggi è un giorno speciale, non soltanto perché è la vigilia di Natale, ma anche perché qui nel mio blog parte il tour dedicato al nuovo romanzo di Nicole Teso in uscita il 26 Dicembre: Dove inizia la tempesta. Il mio compito è quello di presentarvi il libro che, inutile dirlo, mi incuriosisce davvero un sacco!

«Un romanzo intrigante e che ti lascia con il fiato sospeso, assolutamente consigliato.»*
*dalla pagina dell'editore

Titolo: Dove inizia la tempesta
Autore: Nicole Teso
Pagine: 320
Editore: Newton Compton Editori
Data di uscita: 26/12/2019
Trama:
Katrina Ivanova è la figlia del narcotrafficante più potente della Russia. Ha passato anni ad allenarsi per essere all’altezza delle rigide aspettative di suo padre. Ed è sempre stata pronta a tutto pur di compiacerlo, anche a privarsi della propria identità. Tutto cambia quando si imbatte in una spia dei servizi segreti incaricata di sorvegliarla. Malik Bykov è magnetico, sfacciato e pieno di sé. Tra i due è subito guerra. Prima dell’uno contro l’altra. Poi, contro la passione irrefrenabile che nasce in una notte tempestosa. Katrina e Malik si troveranno a fare i conti con i loro stessi segreti. Con le loro stesse bugie. Ma soprattutto con una relazione proibita che potrebbe mettere in serio pericolo le loro vite.

Una curiosità
Nonostante la nuova politica della Newton Compton Editori che prevede la pubblicazione dei libri con come formato principale la brossura, il libro di Nicole è stato stampato in copertina rigida. 

Vi invito a seguire tutto il blogtour!
La prossima tappa la troverete domani sul blog Peccatrici Librose

venerdì 20 dicembre 2019

Recensione: 'L'equilibrio della lucertola' di Giovanni Allevi

Buongiorno lettori! Oggi vi voglio parlare di un libro che mia sorella mi consiglia da tantissimo tempo, ma di cui avevo sempre rimandato la lettura. Diverse volte lo avrete sicuramente notato tra le letture messe nei vari www...Wednesday!, ma alla fine non lo avevo mai letto, dando precedenza ad altri libri. Bhe, ora lo ho letto e ci ho messo qualche giorno a digerirlo. Come sapete, infatti, io cerco sempre di scrivere le recensioni appena concludo un libro o al massimo il giorno dopo. Questo perché non voglio perdere per strada le varie emozioni che una lettura mi suscita. Eppure, questa volta non ci sono riuscita ed ho dovuto prendermi qualche giorno per riuscire a capire bene cosa pensassi davvero di questo volume. Alla fine, eccomi finalmente qui.

Titolo: L'equilibrio della lucertola
Autore: Giovanni Allevi
Pagine: 180
Prezzo: € 13,00
Editore: Solferino

TramaUn giorno, all'improvviso, Giovanni perde l'equilibrio. Si sente vacillare, smarrito nello spazio, e non riesce nemmeno per pochi secondi a restare su un piede solo. Comincia un percorso che spera possa riportarlo al centro di se stesso. Tenta di risolvere il problema di equilibrio con una sequenza di esercizi mattutini, sulla veranda, annotandone i significati filosofici. Distaccato da tutto e da tutti, su un'isola remota, pratica ogni giorno la corsa, per riflettere e guardarsi dentro. E proprio questa è l'occasione per un incontro strano, quello con una lucertola che vive sull'isola. È vero che gli parla o è un inganno della sua mente? Di certo, con l'aiuto delle sue criptiche risposte, Giovanni scoprirà nuove verità: non solo sull'equilibrio ma sulla simmetria, sulla bellezza e sul proprio posto nel mondo. Un apologo intenso e lieve, dedicato a tutti coloro che, di tanto in tanto, si sentono vacillare e hanno paura di cadere. Una favola che come la musica parla direttamente al cuore, per risvegliare una capacità che tutti abbiamo dentro: ascoltare noi stessi e rigenerarci


Ho avuto il piacere di assistere dal vivo ad un concerto di Allevi, dove ha passato del tempo tra una canzone e l'altra a parlare di se stesso. Già in quella sede avevo notato una specie di fragilità, sensazione che ho ritrovato anche leggendo questo libro dove il musicista apre le porte della sua mente a noi lettori. Tra le pagine è fortissima la sensazione di inadeguatezza che l'autore vuole far comprendere a chi si butta nel suo libro. Questa sensazione di disagio, con la sua conseguente paura di rapportarsi alle persone e di deludere continuamente la sua immagine pubblica, nasce dal fatto che Allevi sente di aver perso l'equilibrio. 
La ricerca di questo equilibrio porta Giovanni a degli incontri con un personaggio molto particolare: una lucertola. Che sia frutto di fantasia o di allucinazione, rimane il fatto che l'ingresso di questa sorta di spirito cambia le carte in tavola e la storia prende un'atmosfera allo stesso tempo surreale, magica e mistica. La lucertola è una sorta di angelo custode che si presenta nella storia per ricordare a Giovanni, ma anche al lettore, che la nostra vita è fatta di squilibrio e noi soffriamo perché tentiamo in ogni modo di provare che siamo perfetti, sempre ben bilanciati, anche se la realtà non è affatto questa. Ognuno di noi è asimmetrico ed è la nostra asimmetria a permetterci di essere unici e di resistere all'interno del grande mondo in cui viviamo. L'asimmetria ci rende unici, anche se oggi questo è un pensiero a cui molti non danno l'adeguata attenzione, innalzandosi sugli altri cercando dimostrazione della loro simmetria.
La prima parte del libro mi è piaciuta, con il suo stile scorrevole e quest'aria misteriosa che mi spingeva a leggere per saperne di più della vita solitaria dell'autore e del suo rapporto con quella lucertola. La seconda parte, invece, ha iniziato a scorrere davvero lentamente davanti ai miei occhi ed ho iniziato a trascinarmi dietro la lettura senza avere più la voglia iniziale di leggerla. Questo è accaduto sopratutto a causa del fatto che nella seconda metà del libro la narrazione viene spesso interrotta da citazioni che mi hanno ricordato un po' una tesi universitaria. Allevi ha iniziato ad usare insistentemente le parole di altri personaggi per spiegare le sue e non so, questo mi ha annoiata a lungo andare. Sul finale, però, l'autore si riprende e lascia il lettore in un'atmosfera con una grande carica emotiva.

lunedì 16 dicembre 2019

UBBREADATHON - Come è andata

Buongiorno lettori e buon inizio settimana! Ieri si è conclusa la maratona di lettura di cui vi avevo parlato la settimana scorsa ed oggi sono qui per tirare un po' le somme di cosa sono riuscita a combinare in questi quindici giorni di sfida! Per prima cosa, ricapitoliamo insieme quali erano gli obiettivi che mi ero prefissata (vi lascio qui il link al post precedente per andare a vedere a cosa corrispondono i numeri fra parentesi):

  1. L'equilibrio della lucertola di Allevi (punti 1 e 4);
  2. Opere di Kleist (punti 7 e 8);
  3. Un sogno tra i fiocchi di neve di Bomann (punti 6 e 3);
  4. Garrhy Hop 2 di Moony Witcher (punti 15 e 16);
  5. Storie della buonanotte per bambine ribelli di Cavallo e Favilli (punti 13 e 14);
  6. Portami con te di Serena Reina (punto 12);
  7. La ricetta del vero amore di Berrau (punto 2).
Di questi ho completato i volumi 1, 2, 4, 5, 6 e 7 (non sono ancora andate online tutte le recensioni perché non avevo spazio, ma finirò di postarle questa settimana) ed ho aggiunto un obiettivo che non avevo inizialmente inserito: Fairy Tail, primo di una serie manga che ho inserito in sfida per la categoria fumetto/graphic novel. Di questo non sono sicura di pubblicare una recensione, onestamente sono più per il no che per il sì, sopratutto dato che non continuerò sicuramente la serie. Non so, ci devo riflettere, ma molto probabilmente vi lascerò soltanto un breve parere su Instagram.

CONSIDERAZIONI

Devo dire di essere molto contenta del mio risultato perché partecipare a questa maratona mi ha permesso di sfidare me stessa fino a farmi tornare alla me lettrice di tantissimo tempo fa: quella che riusciva a leggere dieci libri in un mese. Era un'infinità di tempo che non leggevo così tanto in un mese ed anche se ho letto perlopiù libri brevi, sono comunque molto soddisfatta del mio risultato. Spero che verranno organizzate altre maratone in futuro, perché mi è piaciuto molto partecipare a questa. Inoltre, leggere così tanto mi ha permesso di rielaborare i miei schemi mentali perché ad un certo punto mi sono trovata con diverse recensioni arretrate (ovvero scritte e non pubblicate) e, se all'inizio della sfida questo mi recava problemi ed anche un po' di ansia, alla fine di questo breve percorso mi trovo a pensare che non importa, perché non c'è fretta ed anche se pubblico una recensione una settimana dopo aver letto un libro, invece che il giorno successivo, non cade il mondo addosso a nessuno.
Insomma, per quanto questa esperienza possa sembrare banale, per me è stata un atto di coraggio in primis (non avevo mai partecipato ad una maratona di lettura perché non mi sentivo all'altezza degli sfidanti ed anche perché non avevo a disposizione il tempo che ho ora) ed è poi stato anche un motivo che mi ha spronata ad abbattere alcuni miei limiti che, mi accorgo soltanto ora, mi ero imposta strutturando il mio ritmo di lettura sulla base dei giorni di pubblicazione nel blog.

Voi avete partecipato?

sabato 14 dicembre 2019

Recensione: 'Il principe di Homburg-La brocca rotta-Anfitrione' di Kleist

Buongiorno lettori e buon sabato! Con la recensione di oggi scalo altri due obiettivi dalla maratona che sto seguendo ed aggiungo un classico alla mia sfida annuale personale (me ne manca soltanto un altro per raggiungere l'obiettivo, spero di farcela!). Come sempre quando parlo di classici, vi ricordo che in questa sede non sono qui per fare un'analisi critica dell'opera, ma soltanto per dire le mie impressioni al riguardo.

Titolo: 'Il principe di Homburg-La brocca rotta-Anfitrione
Autore: Kleist
Pagine: 269
Prezzo: € 12,00
Editore: Garzanti
Traduzione: Alighiero Chiusano

TramaIn apparente contraddizione con lo spirito tragico e problematico che pervade tutta la sua produzione, in "La brocca rotta" Kleist traccia con brio sottile il profilo di un giudice che si trova nella paradossale situazione di indagare su un delitto di cui è egli stesso il colpevole. Nell'"Anfitrione", sulla falsariga di Plauto e di Molière, rappresenta il dramma di un'anima che pirandellianamente si dissolve, non sapendo più riconoscere una realtà obbietriva. Nel "Principe di Homburg", sullo sfondo dell'ambiente militare prussiano, mette in scena il conflitto tra gli impulsi dell'individuo e l'astratta ragione di stato, dando un ruolo di primo piano all'immediatezza dell'inconscio.



Di Kleist avevo studiato bene La brocca rotta all'università e siccome letteratura tedesca era una delle poche materie che mi piacevano in triennale, mi ha fatto piacere tornare tra le pagine di questa opera che apre la raccolta (a discapito di quando annunciato in copertina, le tre opere sono nell'ordine: La brocca rotta, Anfitrione, Il principe di Homburg). In questa commedia nata da una scommessa, Kleist stravolge la sua solita follia nobile per dare protagonismo a dei personaggi che sono quasi animaleschi. L'atmosfera comica vede la falsità come prerogativa: Adam, ad esempio, parla costantemente nel falso e le menzogne vengono spacciate per realtà nonostante siano letteralmente impossibili da rendere credibili. 
Nella seconda opera di questa raccolta, ovvero Anfitrione, Kleist si ispira alla commedia di Molière creando una situazione in cui gli dei (Giove e Mercurio) scendono sulla terra prendendo le sembianze di due dei protagonisti della commedia. In questo modo tutta la storia ruota attorno alla dicotomia ed all'annullamento della propria identità ed Anfitrione e Sosia tentano in ogni modo di riacquistare il proprio 'io', anche a scopo di rendersi ridicoli. Sosia, però, sembra quasi accettare l'esistenza di un suo identico fratello e ci permette di comprendere la differenza tra come si appare e come siamo in realtà.
L'ultima opera, Il principe di Homburg, si differenzia dalle prime due perché è un dramma e non una commedia. In questo dramma il protagonista disubbidisce in guerra, favorendo la morte di un uomo ma causando la fortuita vittoria del suo battaglione ed il re, suo zio, decide di condannarlo a morte per l'ennesima sfortuna che ha portato durante la battaglia. Homburg (eroe sognatore e totalmente diverso dal classico concetto di eroe di guerra) impersona dapprima l'uomo disperato, che si getta ai piedi di tutti e supplica per la sua liberazione, per poi prendere coscienza dei suoi errori ed arrivare ad accettare la morte. Il finale riporta tutta la storia su un piano meno drammatico e permette al lettore di riflettere su quanto accaduto.
Nonostante si tratti di una raccolta di testi teatrali, tutte e tre le opere risultano scritte in uno stile poco complesso, seppur meccanico a causa dei dettami dati dallo stile da 'copione'. Il volume si lascia leggere abbastanza velocemente e le storie sono di facile comprensione.


giovedì 12 dicembre 2019

Review Party | 'Il Priorato dell'albero delle arance' di Samantha Shannon

Buongiorno lettori! Eccomi qui con il secondo Review Party della settimana. Nella recensione di oggi vi parlo di uno dei libri più in voga del momento: Il Priorato dell'albero delle arance.

Titolo: Il Priorato dell'albero delle arance
Autore: Samantha Shannon
Pagine: 816
Prezzo: € 26,00
Editore: Mondadori - Oscar Vault
Traduzione: Benedetta Gallo

TramaIl romanzo fantasy dell'anno. La casa di Berethnet ha regnato su Inys per mille anni ma ora sembra destinata a estinguersi se la regina Sabran IX non si sposerà e darà alla luce una figlia. I tempi sono difficili, gli assassini si nascondono nell'ombra della corte. A vegliare segretamente su Sabran c'è Ead Duryan, adepta di una società segreta che, grazie ai suoi incantesimi, protegge la sovrana. Ma la magia è ufficialmente proibita a Inys...




Il Priorato dell'albero delle arance è uno di quei fantasy che portano alto il genere nella sua forma più intricata. Intrighi di corte, magia, tradimenti e tante altre cose impregnano queste pagine intrecciandosi tra loro in una storia narrata dal punto di vista di quattro protagonisti: Ead, Loth, Tané ed il dottor Roos. Tutti loro simboleggiano una diversa tipologia di persona: Ead è la maga, la più misteriosa di tutte (ed anche uno dei miei personaggi preferiti), Loth è il diplomatico, il cavaliere coraggioso, Tané è la protagonista alla ricerca di se stessa. Roos è quel personaggio che permette di vedere la storia da un lato diverso: quello del cinico. Si tratta, infatti, di una persona che farebbe di tutto per salvarsi la pelle eppure è quel tipo di protagonista cinico che a me piace perché dietro i suoi sentimenti di rabbia e rancore si nascondono dei motivi fondati. Anche se è fatto appositamente per sembrare antipatico agli occhi del lettore, Roos è quel cattivo che fa allo stesso tempo rabbia e pena. Lo sviluppo di quest'ultimo protagonista mi è piaciuto molto, così come anche quello degli altri tre. Accanto a loro ci sono tantissimi altri personaggi, alcuni compaiono per pochi istanti, altri (come la regina Sabran) sono dei veri e propri coprotagonisti. Vi dico soltanto che in fondo al libro ci sono quindici pagine che elencano tutti i nomi delle persone che appaiono nel libro, eppure io non ho trovato alcuna difficoltà nel ricordare tutte le associazioni nome-personaggio. Allo stesso modo non ho avuto problemi con la geografia e sono rimasta sin da subito sorpresa dalla scorrevolezza della storia e dalla semplicità della narrazione. So che molti hanno avuto problemi con questi due aspetti del libro, eppure io ho trovato che il tutto fosse strutturato così meticolosamente da rendere impossibile al lettore il confondersi.
La trama è molto dettagliata e lo stile dell'autrice è allo stesso tempo scorrevole e forbito. Ci sono dei termini nuovi, che sono resi necessari dall'ambientazione, ma questo non porta troppi problemi al lettore, così come non è particolarmente di disturbo nemmeno la presenza di nomi complessi (particolarmente quelli dei draghi che, con mia immensa approvazione, non sono protagonisti ufficiali, ma vengono trattati come tali).
L'ambientazione è molto bella: l'autrice è riuscita a dare vita ad un mondo che si apre davanti agli occhi dei lettori pagina dopo pagina. Un mondo particolareggiato, diviso in diverse zone. In ogni zona viene narrata una parte della storia e tutte queste storie si riuniscono soltanto nella parte finale del volume, quando inizia ad aprirsi il finale.
Il priorato dell'albero delle arance è un autoconclusivo degno di questo nome, un fantasy glorioso, ma allo stesso tempo umile. In esso sono tantissimi i temi che il lettore non si aspetterebbe; primi tra tutti l'omosessualità di alcuni dei personaggi e la fortissima componente femminile: questo libro è un inno al girl power.
Insomma, una lettura che consiglio vivamente, che trasporta il lettore imprigionandolo nella storia. Vi sarà impossibile staccare gli occhi dalle pagine sin dal primo capitolo. Non sarà difficile arrivare al finale che però in un suo piccolissimo particolare lascerà ancora della curiosità nel lettore che, forse, dopo ottocento pagine si aspettava un circolo del tutto chiuso. Eppure questo finale fa in un certo senso da monito e ricorda che non vi sono certezze nella battaglia tra male e bene.

mercoledì 11 dicembre 2019

Review Tour | 'Portami con te' di Serena Reina

Buongiorno lettori! Questa settimana nel blog troverete ben due review party, di cui questo è il primo ed il secondo arriverà domani, dedicato a Il Priorato dell'albero delle arance
Per portare alla vostra attenzione questo post ho deciso di saltare il www...Wednesday! che tornerà più ricco che mai la mercoledì prossimo. Bhe, una volta fatte le dovute promesse ringrazio ancora una volta l'autrice per la copia del libro e per avermi inserita in questo evento; e vi lascio al mio parere su Portami con te!

Titolo: Portami con te
Autore: Serena Reina
Pagine: 80
Prezzo: € 10,00
Editore: Autopubblicato

Trama"Portami con te" nasce dopo diversi anni di silenzio. Una voce che torna a farsi sentire attraverso diverse emozioni. Un'anima che sprofonda, ma che cerca di restare a galla e di uscirne fuori propendendosi verso la luce. Proprio quella fiamma che la porterà al sicuro e l'accompagnerà lungo il suo viaggio verso la felicità, ma solo se lei risponderà affermativamente al suo appello, "portami con te".




Portami con te è una raccolta di poesie che cerca di far comprendere al lettore l'importanza dell'unione; sia essa familiare o sentimentale. E' importante, ovviamente, anche l'essere in grado di ritrovare se stessi per riunire anima e cuore nello stesso corpo.
Il volume contiene ventiquattro poesie di lunghezze diverse che hanno come tema principale i sentimenti, quelli profondi e che se non tenuti a bada dilaniano il cuore. Si parla di allontanamento, di abbandono, ma anche di riavvicinamento e passione e l'autrice racconta tutto attraverso versi semplici, ma carichi di emozioni.
Tra le mie poesie preferite ci sono Spike, Palermo, Rifugio e Libertà. Le prime due spiccano particolarmente sul resto della raccolta, perché sono quelle che toccano i temi più diversi rispetto a tutte le altre. Spike apre il volume e devo dire che l'autrice si è giocata la carta migliore subito. Questa poesia, infatti, mi ha preso il cuore, l'ha accartocciato e poi me lo ha ridato pieno di pieghe che non torneranno mai a posto. Questo perché mi ha fatto pensare a tutti i compagni pelosi (e non) che ho perso e a quell'amore grande nei loro sguardi. Con questa poesia l'autrice ha riaperto ferite, ma ha anche permesso ai ricordi di addolcire i pensieri.
Palermo parla dell'amore che un cittadino prova per il proprio paese ed anche il dispiacere, la rabbia, di vedere la propria città lasciata in balia del tempo, quando tutti i tesori che contiene dovrebbero essere accuditi e preservati con cura.
Non mi dilungo a parlarvi anche delle altre poesie, perché vorrei lasciarvi il piacere di scoprire da soli cosa ha da dire Serena. Poi sarete voi a tornare e, spero, dirmi quanto a fondo le sue parole avranno scavato nel vostro cuore.

lunedì 9 dicembre 2019

Breathtaking cover #Novembre

Buonasera lettori! Con un leggero ritardo sulla tabella di marcia, ma eccomi qui finalmente con una nuova puntata di questa rubrica dedicata alle copertine dei libri che ho letto durante il corso del mese.
Come sempre, qui di seguito ve le mostro tutte e vi dico qual è la mia preferita, poi toccherà a voi scegliere la vostra!


La cover mozzafiato del mese, tra queste, secondo me è...
Devi dire che oggi per me è stata una scelta molto difficile, visto che le copertine mi piacciono tutte. Le due cover della serie di Jesse Petersen sono molto divertenti, mentre le altre due mi piacciono per i loro colori e le illustrazioni (anche se quella di King penso sia una foto editata). Alla fine ho deciso di scegliere la copertina di L'abisso del mito per i seguenti motivi: adoro le tonalità usate nel disegno e trovo che l'illustrazione sia perfettamente in tema con la trama. Inoltre, mi piacciono le onde che creano una sorta di effetto acqua e magia, perfette per la storia.

Qual è, secondo voi, la cover mozzafiato del mese?

sabato 7 dicembre 2019

Recensione: 'Storie della buonanotte per bambine ribelli' di E.Favilli e F.Cavallo

Buongiorno lettori! Come state? Cosa farete in questo sabato? Mentre leggete questo post, io sto studiando, poi nel pomeriggio ho da fare e la sera sono a cena fuori. E' un sacco di tempo che non vado al ristorante, quindi sono veramente entusiasta ahahahhaah spero di mangiare qualcosa di buono!
Mentre sogno piatti succulenti, vi lascio il mio parere su questo libro che credo conosciate tutti. La sua fama, infatti, lo precede praticamente ovunque!

Titolo: Storie della buonanotte per bambine ribelli
Serie: Storie della buonanotte per bambine ribelli #1
Autore: Elena Favilli e Francesca Cavallo
Pagine: 200
Prezzo: € 19,00
Editore: Mondadori

Trama100 esempi di forza e coraggio al femminile, per tutte le donne, grandi e piccole, che puntano sempre in alto. 100 donne straordinarie che hanno cambiato il mondo, 100 favole per sognare in grande! 
Alle bambine ribelli di tutto il mondo: sognate più in grande, puntate più in alto, lottate con più energia. E, nel dubbio, ricordate: avete ragione voi. C’era una volta una bambina che amava le macchine e amava volare; c’era una volta una bambina che scoprì la metamorfosi delle farfalle... Da Serena Williams a Malala Yousafzai, da Rita Levi Montalcini a Frida Kalo, da Margherita Hack a Michelle Obama, sono 100 le donne raccontate in queste pagine e illustrate da 60 illustratrici provenienti da tutto il mondo.


Storie della buonanotte per bambine ribelli è un insieme di biografie ridotte, romanzate e adattate ad un pubblico molto giovane (bambine, appunto), eppure è davvero piacevole leggere i racconti di tutte queste donne che hanno dato a loro modo un contributo al mondo o, nel loro piccolo, sono state di grande aiuto a loro stesse.
Letto da un pubblico più grande, dove con grande intendo sia adulti che adolescenti, questa raccolta può essere un ottimo spunto per conoscere vite delle quali non si avevano notizie. Io per prima, durante il corso della lettura tenevo appositamente lo smartphone sempre accanto, perché più di una volta mi è successo di rimanere a tal punto colpita dalle azioni di una donna, da volerla cercare e voler sapere di più sulla sua vita, più approfonditamente.
Sul contenuto del libro non si può dire molto, trattandosi di biografie, ma il modo in cui è stato composto rende la lettura davvero leggera e a volte quasi ci si dimentica di star leggendo un insieme di dati riguardanti cento vite diverse tra loro, perché la dolcezza (e forza) in cui ogni vita viene descritta ci fa soltanto soffermare sul fatto che ognuna di queste donne è collegata alle altre in una cosa: la voglia di esplodere, di far capire al mondo ciò che tutte noi possiamo fare. Mi è piaciuto che nel libro siano state inserite non soltanto figure particolarmente famose o che abbiano compiuto gesta estremamente importanti (come rendere egualitario il diritto di voto, scoprire importantissime nozioni in campo scientifico e tante altre cose), ma anche donne (spesso anche bambine) che hanno compiuto gesta che pur non storicamente importanti, sono di esempio per tutti (come ad esempio il riprendere a ballare dopo un brutto incidente, o l'avverare i propri desideri).
Ad ogni biografia è affiancata un'illustrazione e io le ho trovate tutte bellissime. Inoltre, su ogni immagine è stata riportata una citazione. Ognuna di queste frasi è davvero bella, però avrei voluto sapere le fonti precise di ognuna di esse, perché mi chiedo da dove siano state prese le citazioni di alcuni personaggi (particolarmente quelli molto antichi).

venerdì 6 dicembre 2019

UBBReadathon - Le mie scelte

Buongiorno lettori! Se vi ricordate, nel post di lunedì vi avevo accennato ad una maratona di lettura: la UBBReadathon, che allungato significa United BookBloggers Readathon. Questa sfida contro il tempo è stata ideata da Giusy del blog Divoratori di Libri, Martina di Lettrice in fuga , Leen di Sunflakes, Charlie di Who is Charlie? e Silvia di Hook a Book.
Solitamente non riesco a partecipare a questo tipo di attività, ma la loro idea è arriva in un momento perfetto: visto che per l'università questo semestre sto studiando senza frequentare, ho del tempo da dedicare alla lettura e questo mi ha permesso di scegliere di unirmi a questa maratona!
Di seguito vi faccio vedere quali sono gli obiettivi da raggiungere e vi mostro quali sono i titoli che ho scelto di leggere (per ogni libro si potevano scegliere fino a due obiettivi ed alla fine ci saranno tre vincitori: chi ha letto più libri, chi ha fatto più punti ed un sorteggiato tra chi avrà letto almeno due libri!).


Le mie scelte:

  1. L'equilibrio della lucertola di Allevi (punti 1 e 4);
  2. Opere di Kleist (punti 7 e 8);
  3. Un sogno tra i fiocchi di neve di Bomann (punti 6 e 3);
  4. Garrhy Hop 2 di Moony Witcher (punti 15 e 16);
  5. Storie della buonanotte per bambine ribelli di Cavallo e Favilli (punti 13 e 14);
  6. Portami con te di Serena Reina (punto 12);
  7. La ricetta del vero amore di Berrau (punto 2).




Per ora sono queste le letture che ho scelto e al momento ho già concluso diversi libri, di cui troverete le recensioni online nel corso dei prossimi giorni. Non so se riuscirò a finire tutti i volumi o addirittura ad aggiungerne altri, però per il momento sono abbastanza soddisfatta. 

Voi conoscete questa sfida? State partecipando?
Fatemi sapere!

mercoledì 4 dicembre 2019

WWW... Wednesday! #25

Buongiorno amici lettori! Oggi torno da voi con questa rubrica dedicata al sunto delle letture settimanali e devo dire che sono molto soddisfatta visto che questa settimana ho letto ben tre libri, di cui uno lunghissimo. De Il Priorato dell'albero delle arance non trovate online la recensione perché mi anno inserita in un review party ed il mio parere andrà quindi online, insieme a quello di altre blogger, il 12 Dicembre!

Ho recentemente finito di leggere:
 'Mangia crepa ama' di Jesse Petersen:
ultimo libro di una trilogia davvero divertente, si è rivelato all'altezza dei precedenti, anche
se con un finale che mi ha lasciato a metà tra incertezza e stupore.

'Il Priorato dell'albero delle arance' di Samantha Shannon:
grazie ad Oscar Vault ho potuto leggere in anteprima questo libro, un fantasy auto
conlcusivo che mi è piaciuto molto, pieno di intrighi e magia. Il 12 troverete la recensione nel blog!

'La ricetta del vero amore' di Nicolas Barreau:
un libro d'amore e di cucina, che forse pende un po' troppo dal lato culinario. Nel complesso, però,
piacevole da leggere come racconto.
(cliccate sui titoli o sulle immagini per leggere le recensioni!)

Sto leggendo:
'Storie della buonanotte per bambine ribelli' di E. Favilli e F. Cavallo:
questo libro è preceduto dalla sua fama e devo dire che le biografie mi stano facendo
scoprire delle donne che non conoscevo. Molto bello, anche se ho dei dubbi su un paio di cose.

Leggerò:
'Portami con te' di Serena Reina:
leggerò questa raccolta di poesie per proporvi la mia recensione l'11 Dicembre, giorno
del Review Party organizzato dall'autrice (che ringrazio per la copia).

Quali sono i vostri titoli?

lunedì 2 dicembre 2019

Recensione: 'La ricetta del vero amore' di Nicolas Barreau

Buongiorno amici! Un po' in ritardo rispetto al solito orario, ma eccomi qui con una nuova recensione; la prima dedicata alla #UBBREADATHON, una maratona di lettura che sto seguendo su Instagram  e di cui avrei voluto parlarvi nei giorni passati, ma non ci sono riuscita. Sicuramente recupererò parlandovi di questo progetto anche qui nel blog nei prossimi giorni, intanto vi lascio al mio parere su La ricetta del vero amore.

Titolo: La ricetta del vero amore
Autore: Nicolas Barreau
Pagine: 107
Prezzo: € 6,00
Editore: Feltrinelli
Traduzione: Monica Pesetti

TramaÈ perennemente in ritardo. È bella come il sole. È socievole, estroversa e... irraggiungibile. L'amore di Henri Bredin - timido studente della Sorbonne, un po' goffo e sempre puntuale - sembra del tutto senza speranza. Lui e Valerie Castel condividono la passione per gli stessi libri. Ma per Valerie, Henri è solo un compagno di studi e un buon amico, mentre per lui la ragazza con gli occhi acquamarina e il sorriso impertinente è la donna più charmante del mondo. Quando Valerie trascorre le vacanze estive sulla Riviera ligure e perde la testa per un italiano, a Henri crolla il mondo addosso. Non ha nessuna possibilità contro quell'uomo affascinante, ricco e di dieci anni più grande di lui. O forse sì? Un giorno, curiosando tra le bancarelle di libri usati lungo la Senna, Henri si imbatte in un libricino rilegato in pelle bordeaux. Si tratta di un manuale del XVI secolo che contiene pozioni e strani infusi e promette di svelare niente meno che la ricetta dell'amore eterno, L'élixir d'amour éternel. Contrariamente a ogni logica, Henri decide di invitare a cena Valerie e di cucinare per lei un perfetto "Menu dell'amore". Ma, tra tutte le sere possibili, quella è proprio la volta in cui la ritardataria Valerie decide di presentarsi nel piccolo appartamento di Henri in rue Mouffetard con largo anticipo...


La ricetta del vero amore è un libro molto scorrevole, ma anche molto breve. Forse troppo, visto che la storia in tutto occuperà circa una settantina di pagine. E tutte le altre? Praticamente ci sono tantissime ricette di cucina, che hanno occupato tutto il restante spazio. Per carità, si tratta di ricettine davvero gustose e probabilmente tenterò di rifarne alcune perché sono molto curiosa di provarle, particolarmente quelle che appaiono nella storia. Però, devo dire che questa scelta di dividere il libro tra trama e cucina mi ha un po' destabilizzata perché ha immancabilmente ridotto la storia ad un racconto davvero breve in cui sono così tante le cose che l'autore vorrebbe dirci da non trovare lo spazio necessario per riuscirci al 100%.
Nonostante questo, però, il racconto è davvero piacevole e carino. Le pagine trasudano di amore e in un certo senso anche di magia (non è forse l'amore una delle cose più magiche che esistano?). Il lettore è molto incuriosito dalla storia di Henri e della sua amata Valerie. In poche pagine l'autore racconta di amori enormi, rifiuti, piani folli e tanto altro e devo dire che la sua abilità nel racchiudere una storia simile in uno spazio così breve sarebbe piuttosto notevole, non fosse per il fatto che il tutto sembra quasi un riassunto di una storia più grande che non ci è stato dato modo di leggere.
La cosa che salva l'autore è che La ricetta del vero amore nasce con lo scopo di far capire al lettore come sono nati i suoi menù dedicati al sentimento dell'amore e questo obiettivo è stato sicuramente raggiunto pienamente, visto che alla fine ci viene dato modo di comprendere quanto sia importante il collegamento cucina-sentimenti. Mi è piaciuta la scelta di rendere la cucina l'obiettivo principale del volumetto e questo ovviamente giustifica la presenza della moltitudine di ricette che a loro modo danno un senso a quanto letto precedentemente, però devo dire che seppur carino questo libro mi ha lasciato troppa fretta addosso. Avrei davvero voluto che Barreau si fermasse di più su ciò che narrava, anche perché il suo stile è davvero piacevole: veloce e semplice, trasuda in ogni parola la passione che vuole trasmettere ai suoi lettori. 
Un libro carino, insomma, ma da leggere senza aspettarsi qualcosa di estremamente approfondito.